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l'aite Quinta — Italia Insulare
a por dimora, dove sono ora i loro discendenti, come in luogo meri periglioso, perché più lontano dal mare.
In una delle tante invasioni nel 1084, i Barbareschi saccheggiarono alcune case e fecero molti schiavi. Ma i Magomadesi, capitanati da Gio. Maria Poddighe, li sbaragliarono, riprendendo loro gli schiavi, il bottino e per di più una bandiera la quale nel 1874 era ancora in potere di Martina Angioi, vedova Oggiano, discendente del Poddighe. Questa bandiera e una specie di tappeto di seta di forma quadrilatera, riunita con tagli d= .seta come in arabesco di diversi colori, a triangoli, stnscie e fiori rosso, turchino e bianco.
Coli, elett. Macomer Ijioc. Bosa.
Modolo (431 ab.). A lló metri di altezza, in un bacino cinto intorno da varie eminenze, due delle quali con estesa, stupenda prospettiva e due Nuraghi. Parrocchiale di Sant'Andrea, restaurata nel 1828, dopo un incendio.
Grano, orzo, lino, fave e legumi : vini comuni e tini di grande bontà, com'anco le uve appassite ; alberi da frutta e fichi secchi stimati. Scarso il bestiame per la mancanza dei pascoli.
A qualche distanza dal paese, veggonsi tuttora le fondamenta di un antico convento o monastero, creduto già dei monaci Domenicani e una fonte con vasca, che versa ottima acqua.
Coli, elett. Macoiner - Dioc. Bosa — Str. ferr.
Sagama (408 ab.). — A 200 metri di altezza, sul declivio di un vallone, a 7 chilometri da Tresnuraghes, con piccola parrocchiale dell'arcangelo Gabriele e tre altre chiese. Vi prosperano a meraviglia i cereali, ulivi, alberi fiuttiferi. Poca vigna, ma da cui sì ha otluuo vino. Pietra calcare, che dà ottima calce.
A pochi passi dal paese è uri Nurugo sernitìiruto ; un altro sull'orlo dell'abitato, coperto di tegole, serve di pagliaio e di stalla; due altri in un chiuso della chiesa parrocchiale; un quinto a un chilometro a sud del paese; ed un se.^to finalmente fra le vigne alla medesima distanza.
Coli, elett. Macomer — Dioc. Bosa.
Sindia (1756 ab.). — A 528 metri di altezza, sopra un piccolo rialto dell'alii-piano della Planargia, esposto a tutti i venti, eccetto alla tramontana, da cui lo difende un monte a cono, detto Monte liuju (Monte Bosso). Parrocchiale di San Giorgio, antichissima, fondata da Gonnario 11 di Torres e cinque chiese minori, fra cui quella di San Demetrio, alla distanza di pochi minuti, con bella facciata, in pietra rossiccia nella quale si legge la data 1G66. A circa un'ora di cammino dal paese, veggonsi gli avanzi di una chiesa e di un convento antichi, già dei Benedettini.
Grano, orzo, fave, legumi, lino ; vini molto leggieri e un po' aspri ; alberi da frutta di molte specie e varietà, che danno frutti gustosi; selve di quercie e roveri; ottimi pascoli, bestiame e formaggi stimati, specialmente il vaccino in forma di pere, perchè racchiuso in vesciche di varia grandezza, alcune delle quali pesano sino 4U libbre. Le donne lavorano la lana e il lino; il panno impermeabile [orbace), che fabbricano, è molto ricercato per gabbani e cappotti. Non meno di ventidue sono i Nuraghi disseminati nel territorio, disfatti però in gran parte; quello detto di Santa Barbara, da un'antica chiesa vicina abbandonata, è il più alto e il meglio conservato. Una Sepoltura di giganti distrutta e Sa Tanca de sa finestra, per una smisurata lapide che posa sopra altri quattro massi giganteschi, in modo da imitare una finestra.
Cenni storici. — Sindia era compreso nel feudo della Planargia, composto di sette villaggi.
Colt, elett. Macomer — Dioc. Bosa — P2 T. e Str. ferr.