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Parlo Quinta Italia Insubre
Marmimi (1203 ab.). — Giace sopra una piccola eminenza, presso la sponda destra del fiume Uselkse e poco lungi dalle sponde del premerli ovato grande Stagno ili S«ssm l'arrocchiale di Nostra Donna di Monserrato o chiesuola campestre del medesimo titolo. Coltivane! frumento, orzo, fave, litio, vari! legumi, un po' di cotone e di tabacco. Molto estesa la viticoltura, si che il vino, oltre il gran consumo locale, come suole in tutti i paesi di malaria, principalmente marittimi, smerciasi in quantità nel porto di Marceddi, in Oristano e in altri paesi vicini. Bestiame e pesca abbondante, principalmente di anguille e di muggini nel suddetto Stagno di Sassu.
Dentro e fuori del paese vcggonsi avanzi e vestigia di Nuraghi, Nella regione meridionale, e a non molta distanza, era l'antica popolazione di Surradili e fra quelle rovine altro or non si vede, che la predetta chiesuola della Madonna di Monserrato, la quale serviva di parrocchia.
Coli, elett. Orktano — Dioc. Oristano — T, e Str. ferr.
San Nicolò d Arcidano (1257 ab.). - Giace Arcidano in situazione infossata e in aria malsana per le molte paludi e pozzanghere, con parrocchiale di San Nicolò, doride il suo nuovo nome. Lontano un quarto d'ora scorre il fiume di Murcedd't, così detto dallo stagno omonimo, in cui mette foce, discosto un'ora dal paese. Cre-desi con molta probabilità il Illune Sacer dell'antica geografia ed abbonda di anguille assai grasse, delle quali, com'anco delle altre specie di pesci dello stagno, gli abitanti fauno un grande consumo. Delle anguille, molte se ne salano per venderle.
Nel territorio, assai ristretto, si seminano grano, orzo, fave, lino e collivansi alberi da frutta. Vi abbondano i fichi d'India, I pascoli sono ricchi di bestiame pecorino e vaccino. Il prodotto principale però è il vino assai buono e che suol vendersi ai naviganti della Liguria. Nel 1888 fu tale il raccolto, che ogni etiare di terreno diede non meno di 120 ettolitri dì mosto e alcuni fino a 350 ettolitri, con Ili, 12 e persino 14 gradi d'alcool.
Cenni storici. — Era compreso nella signoria di Monreale, del marchese di Quirra.
Coli, elett. Serramanna — Dioc. Ales.
Uras (2153 ab.). — In aria insalubre, sopra un suolo umido, fra due rivi, che subilo si riuniscono, alle falde della massa dei monti Arci. Parrocchiale di S. Maria Maddalena e due chiese minori. Frumento, orzo, fave, legumi, lino e vino comune nero, il soverchio del quale suol vendersi a Terralba; bestiame, lana e formaggio.
Sette Nuraghi, la maggior parte disfai!i, fra cui uno a pochi passi dal paese, composto di due riuniti con ritorno una cinta formante un poligono e un nura-ghetto a ciascun angolo. Non sono molti anni vi si vedevano ancora le mura principali di un antico castello costruito, non in pietra, ma a cassoni di argilla battuta mista di pietrame e di paglia, e che par fosse il castello del signore del luogo costruito contro i Barbareschi.
Cenni storici. — Nel 1470 D. Leonardo Alagon, marchese di Oristano, appiccò battaglia coi soldati del re di Aragona, sotto il comando del viceré Garroz, e ii sconfìsse togliendo loro i cannoni. Ciò avvenne presso San Salvatore, una delle due suddette chiese minori. Fu quella la prima volta, che si fece uso delle artiglierie in Sardegna. Il viceré, fidando nel terrore che credeva fossero per incutere i nuovi strumenti bellici, si faceva certa la vittoria, ma gli Arboresi non si sgomentarono e, noti solo s'impadronirono dei cannoni, ma, tagliando la ritirata ai fuggiaschi, trassero prigionieri in Oristano un gran numero di baroni feudali aragonesi.
Coli, elett. Serramanna — Dioc. Ales — P2 T. e Str. ferr.
Mandamento di TRESNURAGHES (comprende 8 Comuni, popol. 7350 ab.). — Territòrio all'estremo nord del circondario, in una pianura con tre sole collinette,