Mandamenti e Comuni del Circondario di Oristano
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stimato, che Vendesi in Oristano. Sette Nuraghi sparsi pel territorio e vestigia di casali e di due chiese distrutte.
Coti, elett. Oristano — Dioc. Oristano.
Siapiccia (428 ah.). — Giace fra campi arhoresi in un piano inclinato verso est, con, vicinissima all'abitato, Fnntana-majorì, che ha le acque tiepide, sì che potrebbero annoverarsi fra le termali. Deve essa pure il suo nome all'antica strada romana, che scomposto suona: Sa in pìccia (la via piccola). Parrocchiale di San Nicola di Bari. Grano, orzo, fave, ceci, lino, vino, fichi d'India, bestiame; il soverchio in granaglie e in prodotti pastorali Vendesi in Oristano. Rovine di cinque Nuraghi.
In questo territorio, come in quello di Siamanna, passava la strada che, diramandosi dall'antica centrale nel punto di Aquae Neapolitanae (già accennata in principio), toccava Vsellus, donde, per la valle di Sia, procedeva a Fordonc/ianus e di là a Macomer. Volgono più di 100 anni che, riconosciute le fraccie della linea viaria, la si volle restaurare.
Coli, elett. Oristano — Dioc. Oristano.
Sili (671 ab.). — Giace in vicinanza alla sponda sinistra del Tirso, in un piano ondulato ed esposto a tutti i venti, con parrocchiale di San Pietro sopra un rialto e una chiesa filiale di San Michele, poco lungi dall'abitato e prossima al fiume. Grano, orzo, fave, lino, legumi, gran copia di meloni, vino di poco pregio, alberi da fruita, bestiame e formaggio pecorino, che Vendesi in Oristano.
Cenni storici. — Secondo la tradizione questo paese fu fondato da uri Pietro Depani, il quale venne a porvi dimora da Oristano con la famiglia da ben cinque secoli Era popolato nel 1387, quando Eleonora di Arborea stipulò coi Sardi il trattato col re di Aragona.
Coli, elett. Oristano — Dioc. Oristano.
Villa Urbana (1159 ab.). — A 78 metri di altezza, nel Campidano di Simaxis, alle falde del monte Arci, giogaia estesa vestita di selve, ali chilometri da Simaxis, disseminato su piccoli colli e in territorio irrigato da un rivo, che si scarica nel Tirso. I prodotti principali sono: grano, orzo, fave, lino, frutti; la ricchezza principale consiste però nell'olio d'uliva. Allevamento del bestiame d'ogni genere e in numero rilevante. Esportazione di legna da ardere in quantità. Abbondanza di selvaggina, cinghiali e daini, e durante l'inverno vi si fa gran caccia di grive, con cui si apprestano i così detti immurtidus ricercatissimi.
Cenni storici. — Nell'ultima metà del secolo XIV, quando Eleonora d'Arborea conchiuse, insieme coi Sardi, la pace col re di Aragona, Villa Urbana concorse con gli altri Comuni del dipartimento all'elezione di coloro, che dovevano giurarla pace e sottoscrivere il trattato.
Coli, elett, Oristano — Dioc. Oristano.
Mandamento di SOLARUSSÀ (comprende 4 Comuni, popol. 3474 ab.). — Territorio a nord-est di Oristano, in pianura, con pochi rialzi appena sensibili, bagnato dal Tirso, che forma pantani quando straripa, viziando l'aria. Suolo fertile ed atto a molte varie colture, principalmente a quella dei cereali e delle viti.
Solarussa (1910 ab.). — Alla destra e poco lungi dal Tirso, a 12 metri d'altezza, con parrocchiale di San Pietro, di recente costruzione e due bellissimi campanili, sul disegno dell'architetto Cominciti, consacrata dall'arcivescovo G. M. Bua il 24 giugno 1835. Non è molto grande, ma è regolare, ornata di due dipinti assai lodati rappresentanti San Pietro in carcere liberalo dall'angelo e San Gregorio. Due chiese minori ed una terza campestre, restaurata verso il 1830.
Grano, orzo, fave, legumi, ortaglie, alberi da frutta; la vigna prospera egregiamente e dà copia abbondantissima di vini prelibati; la vernaccia di Solarussa è
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