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Parte Quinta — Italia Insulare
Mandamento di SIMAXIS (comprende 7 Cornimi, popol. 4551 ab.). T« rrilorio a nord-est e {>oco lungi da Oristano, atto ad ogni genere di coltura, cereali, pianb-ortensi, vili, alberi fruttiferi. Vi abbondano i pascoli, ma mancano i boschi, non trovando visi rhe poche macchie.
Simaxis (t>83 ab ). — Sulla sponda sinistra del rio di Leni, ossia nel piano, ove, non avendo scolo le acque, formatisi non meri di 17 paludi, fra le quali notevole quella detta Spinalba, da cui noti si ritrae che il pascolo per soli sei mesi quando prosciugasi, il che cagiona febbri periodiche. V'è inoltre la bella tenuta del Grixoni, denominata Floriana, antica palude, ora prosciugata dal marchese d'Arcais. che la ridusse a coltura. Parrocchiale di San Simmaco papa, che vuoisi nativo del paese, mentre oramai è accerlato ch'egli era di Cagliari, parendo ad alcuni che Srjmmachm corrisponda a Simaxis, il che è una puerilità, conte non ha fondamento la tradizione supposta, che la casa paterna di S. Simmaco fosse là dove è ora la parrocchia. La quale è di un'antica inqualificabile ardii lettura, cori solo l'aitar maggiore in marmo di qualche merito, eretto a spese del canonico prebendario D. Costantino Serra di Oristano, il quale assegnò anche una somma per soccorrere le maritando povere, ed un'altra somma per abbellire l'oralorio attiguo alla parrocchia (1795). Altra chiesa filiale di San Giuliano, che vuoisi nativo di Cagliari e martirizzato sotto Nerone.
Grano, orzo, fave, ceci, meliga, legumi; la vigna dà uve di moltissime varietà, e i vini riescono comunemente di buona qualità e di color bianco, ottima la vernaccia. CI, alberi fruttiferi producono buone e copiose frutta, dove il gelo non ne strugga il germe alla fioritura ; prosperosi gli ulivi, dai quali si ricava un olio assai pregiato. Ampi: pascoli pel bestiame numeroso e gran numero di conigli selvatici dannosi alle vili e agli ulivi.
Cenni storici. — Simaxis formava parte della signoria, che il marchese d'Arcais godeva sopra i tre Campidani di Arborea.
Coli, elelt. Oristano — Dioc. Oristano — P2 e Str. ferr.
Ollastra Simaxis (84*i ab.). — In pianura, sotto una piccola eminenza, poco lungi dalla sponda sinistra del Tirso e dalla montagna detta di San Martino, da una vetta della quale si gode di un vasto orizzonte, che stendesi in lunghissimo raggio sino alle montagne del Coioslrai e per lungo tratto sul mare, al di là del golfo di Oristano. Parrocchiale di San Sebastiano e due chiese filiali. Frumento, orzo, fave, legumi, lino, canapa e vino di grande bontà, la vernaccia principalmente, bestiame. Vestigia di sci Nuraghi e di antiche popolazioni in due luoghi
Coli, elelt. Oristano — Dioc. Oristano.
San Vero Congius (123 ab.). — Villaggetto sopra un poggerello, fra il Tirso e il suo ultimo affluente di sinistra, sulla sponda di una palude, ora prosciugata dal marchese di Val verde, ma sempre in clima umido e insalubre. Parrocchiale di San Nicolò, vescovo dì Mira, di antica costruzione. Prodotti: grano, orzo, fave, legumi, lino, canapa, alberi fruttiferi, ulivi, bestiame- Grande cascina con casa signorile del suddetto marchese di Valverde.
Cotti elelt. Oristano — Dioc. Oristano.
Siamanna (Gii ab.). — In un piano inclinato a ovest, nella valle formata dal Ghirghini e dal piccolo altipiano, a est di Oristano, là dove passava l'antica via romana da Usellns a Forum Trajani e da cui deriva il suo nome, che scomposto suona: Sa la manna (la via grande). Parrocchiale di Santa Lucia, eretta nel 1512 da un canonico arborese, Antonio Formentini, prebendario della medesima; chiesa filiale di San Sebastiano all'estremità dell'abitato. Grano assai pregiato, orzo, fave, ceci ortaglie, lino, ulivi, poca vigna e pochi alberi da frutta, bestiame e formaggio