100 l'arie Quinta Italia Insulare
Chiesa dell'Assunta, ricca di arredi sacri e bene ornata di marini e di varie scolture in legno del rinomato Giuseppe Antonio Louis di Senorbi. La parrocchiale è una delle più grandi e belle chiese dell'isola, di forma rotonda, disegnata e diretta dal compianto celebro architetto prof. Gaetano Cima, di Cagliari, Fu terminata nel 1852. Due altre chiose minori nel paese e cinque fuori. Palazzo rotlorale, che vuoisi costruito per abitazione vescovile, quando si trattò di separare la diocesi di Dolia da quella di Cagliari. Cereali, fave, legumi, vino bianco e nero; ogni sorta d'alberi da frutta, bestiame, selvaggina, ecc. Cinque Nuraghi distrutti in gran parte.
Cenni storici. — Guasila è circondata da molte antichità. Presso la chiesa in rovina di Santa Giusta, veggonsi le vestigia di antichi abitatori, com'anco nelle regioni dette Corte Melus e Sippiu, per certe sepolture, che furonvi trovate. A ovest del paese sono visibili i residui dell'antico .S'ennoru, nome rimasto al luogo ove trova-ronsi, scavando, camere intiere e cisterne demolite per servirsi delle pietre e dei mattoni Alle falde del monte S'ebera, rovine, che potrebbero esser quelle dell'antica Belerà; e, presso la chiesa d'Uria, di Ei o Dei. Fra queste rovine furono rinvenute grandi pile di pietra, ossa umane, lampade sepolcrali, brocche, scodelle e a Dei anche piccole monete di rame e di oro. Nulla si sa del tempo e della causa della distruzione di tanti paesi e sopravvisse appena la tradizione, che Dei fu abbandonato a cagione di una pestilenza.
Coli, elett. Isili — Dioc. Cagliari — P2 ivi, T, a Senorbi.
Barrali (334 ab.). — Alle falde del Montiudu, che divide la Trexenta dal l'ar-tiolla e a 18 chilometri da Guasila, vicino alla strada provinciale dell'Ogliastra, con parrocchiale di Santa Lucia, ricostruita nel 1832. Cereali, fave, cicerchie, alben da trutta, bestiame, caccia, ecc.
Cenni storici. — A mezz'ora dal paese vi sono le rovine e alcuni sepolcri dell'antica Santadi. ossia Natali. Un sol Nurago sopra il Montiudu, donde seorgesi tutto il bacino della Trexenta.
Colt elett. Isili — Dioc. Cagliari — P2 a Senorbi, T. a Cagliari e Str. ferr. locale.
Guamagtjiore (603 ab.). — Posto a settentrione della Trexenta in una vallata, con colline a nord e ad ovest, che lo riparano dai venti II clima è discreto e le nebbie sono rarissime. Parrocchiale dì San Sebastiano quasi nel centro e poco lungi, su due rialti distinti tre altre chiese, una delle quali Santa Maria Maggiore. Fu costruita nel 1104, come risulta da una iscrizione greca ivi esistente, e fu parrocchiale innanzi alla pestilenza del 1651-54; epoca in cui gli abitanti, ridotti appena ad un decimo, abbandonarono le loro case poste in magnifico luogo, per venire ad abitare nella vallata, ove è attualmente sito il paese. Prima di detta pestilenza il Comune contava per lo meno 2000 abitanti. Cereali, fave, ceci, cicerchie, lenticchie, piselli, ulivi, viti, alberi da frutta, ecc.
Cenni storici.—Alcuni indizi par ricordino l'esistenza di antichi abitanti, di cui ignorasi persino il nome. Gli agricoltori scoprirono scavando il terreno sepolcri con ossa, lacrimatoi, lucerne, scodelline e monete antiche. Una ventina di Nuraghi quasi tutti distrutti. Presso quello detto di Baccas furono scoperti verso il 1820 alcuni pezzi informi di bronzo con vari strumenti per lavorare i metalli. Coli, elett. Isili — Dioc. Cagliari — P2 a Guasila, T. a Senorbi.
Ortaeesus (517 ab.). — Anch'esso nella regione più bassa ed insalubre del bacino della Trexenta, attorniato da ampia palude e cinto da monti con parrocchiale di San Pietro apostolo e alcune altre chiese minori. Cereali, orzo, fave, ceci e altri legumi, vino, alberi da frutta e molto bestiame. Contrariamente a quel che avviene sul continente gli abitanti, quantunque in aria malsana, godono buona salute e sono assai robusti, buoni e laboriosi agricoltori.