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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   altresì dotata di un bellissimo campanile, restaurato nel 1880, con orologio a quattro quadranti. La Casa comunale venne costruita nel 1880 ed è pure bellissima.
   L'oratorio poi di San Giovarmi, in forma di croce greca con calotta in mezzo, ed accresciuto modernamente, si presentava in addietro in una forma assai singolare, come quello che rassomigliava ad una vera moschea, seppur tal non era n effetto dapprima, come par attestato dai monumenti arabi, cìk* di frequente vi si rinvengono. Nella rinnovazione del pavimento si trovo uno stello marmoreo infranto in quattro pezzi, oltre parecchi sepolcri.
   Gli abitanti di Assembli conservano molte usanze spagnuole ; attendono alla agricoltura, alla pastorizia, alla pesca ed alla fabbricazione di stoviglie grossolane. Cacio di buona qualità, vino moscato rinomato per la sua leggierezza e soavità, ortaggi e pomidori in gran copia, che si smerciano in Cagliari.
   Si trova in parte nel territorio di Assemini ed in parte in quello di Uta la miniera di ferro ossidato magnetico San Leone. Questo minerale contiene da 50 a 00 per 100 di ferro. La miniera è congiunta colla spiaggia della Maddalena da uria ferrovia di 16 chilometri a semplice binario. Una locomotiva della forza di 25 cavalli serve ai trasporti. Tre piani automotori, della lunghezza complessiva di 550 metri, fanno discendere il minerale da un'altezza di 750 metri. Nel 1892 se n'ottennero dalle coltivazioni 8000 tonnellate, che furono trasportate alla suddetta spiaggia, rimanendo però in gran parie invendute, giacché soltanto 1400 tonnellate furono imbarcate.
   Cenni storici. — Secondo lo Spano (bollettino Archeologico) le iscrizioni romane e gli oggetti antichi, che si scoprono in Assemini, inducono a credere, che ivi fosse anticamente un oppido (castello) romano, a traverso il quale passava la strada militare, che conduce va a Sulcis, ponendolo in comunicazione con gli altri oppidi mediterranei.
   Credesì anzi vi fosse un centro di popolazione sin da' tempi cartaginesi, come attestano le monete puniche, che vi si trovano e il suono orientale o punico del nome Assemini (Ascemen e quindi da scemen, oleum, pinguedo, ovvero da Esmun, l'Esculapio Fenicio). I monumenti cristiani, che vi si osservano ancora al dì d'oggi (fra cui una lunga iscrizione greca del secolo XI nella parrocchiale), fanno fede che codesto luogo, non solamente fu abitato a' tempi cartaginesi e romani, ma continuò ad esserlo nei mezzi tempi senza mai venir meno.
   Coli, elett. S«rramanna — Dioc. Cagliari — P1 T. a Cagliari e Str. ferr. locale.
   Decìmoputzu (1152 ab.).— Giace esposto a tutti i venti e poco lungi dal Leni, affluente del Caralita, con parrocchiale della Madonna delle Grazie e due altre chiese filiali, un Nurago nel centro del paese ed alcune vestigia di antichi fabbricati in tre luoghi, Nella collina di Monteidda, a pochi chilometri di distanza, è una fonte d'acqua calda, detta dagli abitanti del ferro (sa milza de su ferru), la quale sgorga in tanta copia da formare un ruscelletto, che si perde a uno o due chilometri dalla scaturigine. Si alzano dall'acqua vapori incessanti e così densi che veduti da lontano sembrano prodotti da un incendio. L'acqua è molto limpida e, quando è calda, ha un gusto ferruginoso, che perde col raffreddarsi. Appartiene infatti alla classe delle ferruginose e prescrivesi in bevanda nelle dispepsie e contro i languori della convalescenza. Cereali, legumi, lino, olio, vino, mandorle, fichi e altri frutti.
   Cenni storici. — Quando esisteva il Giudicato di Cagliari, Decirnoputzu era compreso nella curatoria di Ippìs-giosso o Ippis inferiore. In seguito fece parte del marchesato di Villasor,
   Coli, elett. Serrarnanna — Dioc. Cagliari — Pa T. a Decimomannu.
   Elmas (743 ab.). — Sulla sponda destra del fiumicello Mazzeu, proveniente dalle falde dei monti d'Olia, in pianura, poco lungi dalle sponde del grande stagno di Cagliari. Parrocchiale di San Sebastiano. Poco lungi dalla sponda destra del fiume, rovine