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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   MANDAMENTI E COMUNI DEL OlliGOMMHIO 01 CAGLIA HI
   appartenenti al distretto militare di cagliari
   CAGLIARI (35,588 abitanti presenti nel centro e 37,518 residenti nel Comune al 31 dicembre 1881. Secondo i registri d'anagrafe municipale, alla fine del 1801 la
   popolazione e salita alla cifra di 42,CKX) abitanti). — Siede sul declìvio di un colle, sulla spiaggia meridionale dell'isola, in fondo al golfo amplissimo del suo nome, fra il capo Pula e il capo Carbonara che formano le estremità del suo arco, il quale misura 45 chilometri. Nell'interno di codesto gran golfo, il più grande della Sardegna, il promontorio di Sant'Elia forma due porti : quello di Cagliari e quello di Quarto.
   Veduta dal mare la città si presenta in forma d'anfiteatro e dalla parte della Scafa e dall'isolotto di San Simone offre allo sguardo un panorama incantevole. Ila un circuito di circa 11 chilometri e dividesi nei quattro quartieri di Castello, per il castello di Castro, eretto dai Pisani e che occupa la collina; Stampace, sulla pianura e col sobborgo di Sant Avendrace; Marina, lungo il porto; Villanova, con bei passeggi.
   Un recente acquedotto porta l'acqua entro la città dalle vicine montagne di Sinnai, ma in addietro non era ri vi che acque piovane raccolte nelle cisterne, delle quali ve n'ha ancor due antichissime de' tempi cartaginesi nell'ex-convento dei
   (1) Pochissime notizie postiamo fornire interno allo stemma della città di Cagliari. Pare che il primo suo stemma avesse un protome di cavallo, come si rileva da alcuni di questi innalzati in antichi edilizi. Sotto la dominazione pisana ne fu innalzato uno che consisteva in uno scudo ripartito in quarti ed in due piani. Nel primo quarto, a sinistra del piano superiore, portava la croce d'argento in campo rosso; in quello a destra campeggiava un castello. I due altri quarti riproducevano alternati gli stessi simboli. La croce era la pisana ed il castello ricordava il Castellani Castro da essi costrutto in cima alla collina e che ora è il quartiere di Castello.
   Gli Aragonesi, allorché successero a questa dominazione, innalzarono un altro stemma quadrato, ripartito pure in quarti trasversali. Nel quarto superiore ed in quello inferiore v'erano tre pali rossi in campo d'oro alternati, lasciando intatti quelli coi castelli.
   I tre pali avevano una leggenda. Un principe aragonese, torneando in occasione d'una festa, r'u ferito al petto dal suo avversario, che con una stoccata glielo squarciava. Nel cadere da cavallo sulla lizza, sentendosi ferito, si portò la mano al petto e la ritirò intrisa di sangue. Nel fare quest'atto le sue dita strisciarono sul suo giustacuore di raso di color giallo, sicché dopo vi lasciarono l'impronta. Ciò vedendo, egli gridò a gola spiegala: « Se io vivo questo sarà il mio stemma » ed accennò al suo petto. Guarito e salilo sul trono aragonese, egli adottò tale stemma, che volle poscia innestare nel Cagliaritano al posto delle croci pisane.
   Nessnn documento potè però provare tale fatto e quindi si ignora ancora l'epoca ed il nome del re spagnuolo, per cui tale versione puossi ritenere tutt'affatto leggendaria. I Cagliaritani accolsero mal volentieri questa riforma e poco tempo dopo ripresero l'antico stemma pisano, al quale poscia aggiunsero le due sirene, con le alghe inarine, che lo fiancheggiano, per simboleggiare la città marittima.
   Slomni.i ili Cagliari (1).