Sardegna 43
saranno concessi a famiglie coloniche per cinque anni in fìtto gratuito coll'ohbligo di eseguire le colture più adatte alla natura del terreno e di pagare soltanto gli interessi, in ragione ridotta, sul piccolo capitale occorso per le costruzioni rurali.
Dopo i primi 5 anni, se la famiglia colonica avrà adempiuto le condizioni imposte, diverrà proprietaria del podere e dei fabbricati, col l'obbligo di ammortizzare in 25 anni il capitale impiegato nelle costruzioni rurali e di pagare per il detto periodo al Governo un canone tenuissimo in ricognizione della concessione fatta.
Durante i primi 10 anni le terre poste a coltura saranno esenti dalla fondiaria.
Lo Stato nulla perdo per concessione siffatta perchè ora nulla esige.
11 Ministero concederà ai coloni l'uso gratuito delle macchine agrarie, che trovansi nei depositi dell'isola. Per tal guisa la colonizzazione si farà senza aggravio del bilancio e con evidente economia nazionale. Nè vi avrà a rimettere l'Istituto bancario sovventore, poiché, a cautela delle 8 o 10 mila lire occorrenti per i fabbricati di ciascun podere, si costituirà ipoteca speciale sui fabbricati stessi e sulla terra, e le rate di ammortamento saranno esatte coi privilegi fiscali.
Questo, per sommi capi, il progetto razionale dell'onorevole Chimirri, quando era ministro; ma finora la colonizzazione e bonificazione della Sardegna è rimasta un pio desiderio.
XII.
Storia antica e moderna della Sardegna
1. Storia antica. — Le relazioni degli antichi scrittori intorno all'origine della popolazione della Sardegna sono varie in sommo grado e contraddittorie, concordando soltanto nel rappresentarle come di razza assai mista e procedenti da molte fonti diverse.
Secondo Pausarmi (x, 17, § 2), che reca codeste tradizioni nella massima ampiezza, i suoi primi abitatori furono Libii, che vi approdarono sotto il comando di Sardo, figliuolo di un eroe o di una deità natia, identificata dai Greci con Ercole.
Codesto Sardo si suppone conferisse ii proprio nome all'isola, detta in prima, od almeno nota ai Greci con quello di lemma ( 'l/vous-x) per la sua rassomiglianza all'impronta di un sandalo, come abbiam visto al principio
Anche Timeo, al dire di Plinio (ni, 12, s. 17), la chiamò Sandaliotc, per la stessa ragione; ma è evidente che nè l'uno nè l'altro di codesti due nomi fu mai d'uso generale. La supposizione che la popolazione primitiva venne dall'Africa è intrinsecamente assai verosimile, quantunque poco valore si possa annettere a queste tradizioni.
Pausania invero dice espressamente che la popolazione dei distretti alpestri (quella da lui chiamata llienses) rassomigliava ai Libii tanto nei suoi caratteri fisici (pianto nelle abitudini,
I primi coloni, sempre secondo Pausania, furono Greci sotto Aristeo. a cui alcuni scrittori attribuiscono la fondazione dì Carolis, ora Cagliari; e ad essi tenne dietro un corpo di Iberi sotto un capo di nome Norace, che fondò la città di Nora nel sud-ovest dell'isola.
Dopo di essi sopraggiunse un corpo di Greci da Tespi e dall'Attica sotto il comando di Mao, il quale fondò una colonia ad Olbia nell'angolo nord-est dell'isola.