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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parto Quinta Italia Insulare
   pai della metà del territorio, in cui predomina il pascolo, iridi il bosco; estesissimi sono i terreni incolti che posseggono, suscettibili di miglioramento. Le imposte poi son cosi onerose, che il piccolo possidente fu costretto all'abbandono del suo podere. Quindi espropriazioni incessanti fatte dal Demanio, dalle Provincie e dai Comuni, che ne son divenuti possessori senza aver la speranza di rivendere o dare a fitto i terreni espropriati.
   La piccola possidenza che forma la ricchezza delle nazioni purché coltivata con cura e con amore — e in decrescenza in Sardegna, la quale diede iri pochi anni il 57 per cento di tutte le espropriazioni daliane.
   I terreni demaniali, ademprivili e comunali (di cui 108,108 ettari di beni incolti comunali) itendonsi per molla parte nelle paludi, che, per circa 100 chilometri, vanno da Cagliari ad Oristano, quelle della Piata, in provincia di Cagliari, di proprietà del Demanio, quelle di Oristano, di Sant'Antioco, di Cabras, di Ponti, di Tortoli, ecc. Lo stato delle zone paludose è, dice VInchiesta di uno spaventevole squallore; là è grave l'aria e il clima insidia le umane esistenze ; sono orribili fondi, indegni di un popolo civile. Costituiscono rendite cospicue, se vuoisi, e danno in abbondanza pesci squisiti, ma sono gusti e delizie che si hanno a costo di vittime umane. Tanti pesci di gusto eccellente e tante fosse aperte nei cimiteri „.
   I suddetti terreni comprendono eziandio i boschi (in cui la scure vandalica del carbonaio, o dello speculatore straniero, arreca danno incessante, in barba alla legge forestale del 1877), i terreni vallivi, i sedimentarli, gli estesissimi e miseri pascoli naturali, le immense zone cespugliose, ecc.
   in moltissimi di codesti terreni l'agricoltore e il pastore scorazzano liberamente, a sistema erratico o vagante; il pastore soprattutto vi arreca la rovina e vi delinque al sicuro, trasformandosi non di rado in brigante. 11 Salaris ce ne informa nella Inchiesta agraria con un senso profondo di scoraggiamento e di tristezza.
   Per rimedio a tanti mali il precitato signor Santangelo-Spoto propone la colonizzazione secondo 1 'Ilomestead americano, vale a dire, casa colonica con podere annesso e proprietà individuale perpetua nei suddescritti vastissimi t erri tori i incolti ed improduttivi. Ei vorrebbe una legge di colonizzazione fondata sulla cessione gratuita od a modico capitale ad annualità di ammortamento al coltivatore della tei ra da dissodare o bonificare, con perpetuità di possesso per sè e la propria famiglia, agevolandogli la via ai prestiti d'onore, al credito agrario e alla cooperazione.
   Ma questi non son che p ì desiderii e l'onorevole Chimirri, quando fu ministro di agricoltura e commercio, si occupò dei mali dell'isola e presentò il Progetto per una prima colonizzazione in Sardegna, fondata su basi positive.
   II progetto ideato dall'onorevole Chimirri consiste nel ripartire in unità colturali i beni adernprivili dell'isola, concedendoli a famiglie coloniche sotto determinate condizioni, che si possono riassumere nella maniera seguente.
   I detti beni appartengono ora al Demanio, che spende per la guardia più di quel che ne ricava. Sopra 120,000 ettari ve ne ha meglio di 60,000 coltivabili.
   Ogni unità colturale avrà a un dipresso l'estensione di 50 ettari.
   A richiesta del Governo il Banco di Napoli anticiperà il capitale occorrente perla costruzione delle case coloniche, dei ricoveri pel bestiame e dei pozzi in ciascun podere. 1 poderi divisi in tal modo e forniti di case di ricovero e di acqua potabile,