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l'arte Quinta — Italia Insulare
D'importanza speciale pei mutamenti geologici del periodo più recente è il fatto che i tre stagni ih Sanluri, San Gavino e Serranti, ora artificialmente prosciugati, erario salati come tutti gli altri del Campidano, quantunque giacessero a 70 rnelri su) livello del mare e discosti più di 50 chilometri dalla costa odierna.
Codesti stagni in mezzo al Campidano, colmi d'acqua nel verno, essiccavano, la maggior parie, pienamente nell'estate, lasciando il terreno coperto di un fitto e bianco strato di sale.
Che questi stagni, come residui di mare, contenessero in origine del sale si capisce; quel che sorprende si è ch'essi potessero persi lungo tempo e entro terra conservare il loro sale e non si spiega se non col fatto che gli stagni non ebbero ma! uria detliienza aperta, dacché diversamente l'acqua dolce scorrente in mezzo ad essi avrebbe dovuto asportarne il sale da lungo, come avvenne nei laghi del là. Lombardia. In effetto l'acqua svaporò pienamente o fu assorbita dallo sciolto terreno melmoso della pianura, senza alcuna libera usciia; e rimase sempre il contenuto salino, tanta più ricco di sale quanto più rimpicciolivano i bacini lacustri, per lo accumularsi lungo le sponde dei deposili trasportati dalle acque.
L'altra osservazione che questi stagni di Sanluri, San Gavino e Serrenti stavano a 76 metri sul livello del mare, mentre al principio, come facienti parte del mare, stavano naturalmente a livello con esso, ci induce a credere al fenomeno generale che nella Sardegna stessa gli strati più recenti emersero in ogni dove sopra il pelo del mare, che l'isola, ancor nei tempi storici, trovavasi in movimento ascendente, e, per conseguenza, che anche il Campidano, con le sue lagune e i suoi terreni melinosi, fu sollevato.
E il grès quater?iaire — come lo chiama ;1 La Marmora — che nelle coste e nel Campidano fu sollevato sino a 100 metri dallo specchio del mare: esso contiene tanto i residui degli animali viventi ancora nel Mediterraneo (e in alcuni luoghi anche di animali terrestri), quanto produzioni artificiali umane, cocci, ecc., cose tutte di cui la data non si può per vero precisar per anni, ma che dimostrano ad ogni modo l'esistenza dell'uomo nell'isola al tempo del depositarsi di queste arenarie.
Sfortunatamente non lia la Sardegna alcun monumento storico dei cambiamenti geologici simile al Tempio di Serapide presso Pozzuoli nel golfo di Napoli, le cui colonne, veggonsi forate dalle foladi, o molluschi marini, sino a 6 circa metri sul livello del mare, per guisa che codesto tempio si abbassò dopo la sua costruzione e si rialzò in seguito di circa 6 metri; il che dimostra che verso il 1500, ma principalmente nella grande eruzione vesuviana del 1538, la costa di Pozzuoli si è innalzata sul mare.
Per simil guisa, come in Sardegna, fu osservato, lungo tutte le coste del Mediterraneo, un sollevamento graduato dei continente, dacché, tanto sul continente italiano a Livorno, Genova, ecc.. quanto lungo le coste della Francia meridionale, Corsica, Spagna, Algeri, Tunisi, ecc., per tutto la stessa arenaria quaternaria, piena delle spoglie di molluschi viventi ancora al dì d'oggi nel Mediterraneo, giace sul continente a 100 e più metri sul livello del mare.
I laghi salsi dello stretto di Suez sono anch'essi avanzi del mare respinto dal sollevamento del terreno, come gli stagni dì Sanluri e di San Gavino. Il medesimo sollevamento graduato mise a secco il deserto del Sahara; anche là emerse dal