Mandamenti e Comuni del Circondario di Trapani
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Nella chiesa dell'Addolorala una statua in legno (la sola testa) rappresentante la Madonna a pie' della croce. Le fattezze, l'espressione e la intensità del dolore raffigurate in quel sembiante sono mirabili e di un effetto intraducibile.
Il Quartiere militare, con prospettiva merlata e stile severo, è opera della fine del secolo XVI e fu costruito a spese del Comune. Ne fu architetto certo Orazio Lo Nobile.
Il castello medioevale, situato ad est della città, era di forma quadrata con due torri sporgenti ai lati anteriori ed altre due ai posteriori. Adesso ne esistono due soltanto, una delle quali rotonda e l'altra mezzo rovinata. Appartenne un tempo alla famiglia Itequisens ; presentemente è adibito per carcere.
Ai quattro angoli della città, e all'esterno delle tre porte principali, esistevano srtte piccoli bastioni costruiti nel secolo XVI per difesa dalle scorrerie dei Turchi d'Africa; adesso ne esistono soltanto due, essendo stati gli altri demoliti per aprire nuove strade agli aiutanti.
Delle quattro porte, due sole restano ancora in piedi, una delle quali è quella d'onde ha fatto ingresso in città il generale Garibaldi coi Mille il giorno dello sbarco 11 maggio ISSO; la sua bella prospettiva guai da il mare di sud-ovest, con un'aquila di inarmo ad ali Spiegate alla sommità della porla.
Fuori della città e verso capo Boeo, sotto la chiesetta, ora diruta, dedicata a San Giovanni Battista, vi ha una grotta nelle cui pareti sonvi dipinti dei simboli del primitivo cristianesimo. In essa grotta esiste ancora quel piccolo pozzo dì acque salmastre che ha dato origine alla leggenda della viriti di vaticinio acquistala da chi bevesse di quelle acque, e all'altra più strana ancora della Sibilla Cu matta che vi abitò e vi morì.
A est della citlà, fuori porta Mazara. trova usi vaste ma non profonde cave di pietra (tufo arenario) rassomiglianti alle celebri Latomie siracusane; infatti la contrada chiamasi Latomie delle Zitelle. Da queste cave è stato estratto tutto il materiale di costruzione della città antica e moderna.
In quei siti e nei dintorni della città dal lato nord-est, si vedono tuttavia avanzi di vere abitazioni cristiane con affreschi, sepolture, graffiti ed altri indizi che rammentano le catacombe; vi hanno pure degli affreschi di santi e di ligure bizantine forse dei tempi delle persecuzioni iconoclastiche.
Molle anticaglie si sono dissepolte in città e territorio, che fanno parte di una raccoltimi archeologica conservata nella Biblioteca comunale.
Nel vestibolo del palazzo comunale è conservato un gruppo di dimensioni naturali rappresentante un toro sopraffatto da due leoni, proveniente dalle rovine di Mozia, quasi analogo a quello esistente un tempo sulla porta di Micene, dell'epoca eroica. Alcune iscrizioni dell'epoca romana, trovansi tuttora affìsse in alcune cantonate della città e molti mosaici, alcuni dei (piali bellissimi, sono stati rinvenuti nelle terre fuori porta Nuova.
Due vasi eccellenti di marmo bianco trasparente, uno di epoca greca, l'altro, romana, trovati in quelle terre, si conservano dalla famiglia Grigliano e dalla famiglia Curatulo. Per il fatto della demolizione del bastione vicino porta Nuova, si è trovata una raccolta abbastanza numerosa di monete in bronzo lilibetane.
Nel lato nord-ovest in vicinanza del mare vedonsi tuttora le vestigia delle antiche mura di Lìlibeo e nel lato nord-est l'antico fossato, adesso molto allargato, di cui parla Polibio.
Il porto antico lilihetano era a nord, là dove ora la cosi detta l'unta dell'Alga forma una lingua di terra, composta di depositi marini, che si distacca dalla moderna Salinella ; l'ingresso al porto trovavasi fra la pillila dell'Alga e la punta dell'isola Fiati Janni.