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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Tra pani
   ('ermi storici (tì àpstavi!, Drepano o Urepa nn/u). La città non sarai ohe In un periodo relativamente posteriore, ma il porto e il promontorio son ricordali sin da tempi remotissimi. Il promontorio derivò manifestamente il suo nome dalla somiglianza della sua forma a quella eli una falce (tctr.mrì), di elio i niilografi successivi In descrissero come il luogo ove fu seppellita la falco di Saturno. Il porto dislava solo poche miglia dalle radici dell Erice (ora 1 tonte San Giuliano) ed è perciò men-tovato iti connessione con lo leggende trojane annesse a codesta parto della Sicilia detta Emporimn Enjvìnornm.
   Virgilio (/<,'»., in. 707) ne fa la scena della morto di Anelli so e dei giuochi funerei celebrali dal pio Enea in onore di lui
   Itine T>repatii me pnrtus e! iìltielubìlìs oriitorew, oiiutis rumi- easnsffitc ìccanu u,
   t mirto ittt'hisem.
   .....e il porto a 1 lì ti e
   Dot mal veduto Drepano all'errammo Qui, lasso ine! da lanli affanni oppresso, A tanti esposto, il mio diletto padre, Il mio padre perdei.
   trthluz.. ihl oaho.
   Nell'anno successivo Enea è rappresentato da Virgilio come risospinlo dalle tempeste a Drepano, ove celebra Indi funebri ed offro sacrilizii alla tomba del padre, od ove fonda ima città od un tempio a Venero Ericina. in vetta al suddetto monte Erice, come vedremo più oltre.
   Toltone questa eccezione noi non troviamo menzione del nome innanzi alla prima Guerra l'unica; esso servi probabilmente di porlo alla predetta vicina città di Eriee, ed era una dipendenza di essa; ma nel primo periodo della suddetta guerra (intorno il §00 av, G.) il generale cartaginese Amilcare, fortificò il promontorio di Drepano o vi fondò una città ove trasportò gran parte degli abitanti d'Erico (Diod., xxnr, 0; ZoN'AH.. Vili. 11).
   fi risultato mostrò la saviezza della scelta; per la lionlà del suo porto e la sua prossimità all'Africa, Drepano divenne una città eli grande importanza e continuò ad essere per tutto il rimanente della guerra uno dei principali propugnacoli elei Cartaginesi. Nel 250 av. G. Drepano e Li li beo erano ì soli due punti della Sicilia posseduti da cotesto popolo, il quale annetteva perciò la massima importanza a questo possesso (Polii;., 1, 11; Zonar., vili, 16).
   Durante il lungo assedio di Lilibeo pei Hornani, Asdrubale si appostò a Drepano con la squadra cartaginese per sorvegliare le operazioni dogli assediatiti, ed uscito poi fuori del porto sconfisse pienamente il consolo romano P. Claudio distruggendo quasi per intiero la sua squadra nel 249 av. G. (Pol., i, 46, 49-51; Diod., xxiv, 1).
   Non molto dopo Amilcare Barca, dopo eli essersi impadronito della città d'Elice, trasportò di là tutti gli abitanti sopravvissuti a Drepano ch'ei fortificò il più che falsi possa e di cui conservò il possesso sino al termine della guerra. Nel 242 av. C., fu pero assediata dal console romano Lutazio Catulo ; e il tentativo dei Cartaginesi sotto Annone per soccorrerla del pari che quello dell'esercito sotto Annibale, addusse la loro sconfitta fatale dello isole Egadi nel 211 av. C. (Pcu,., i, 59, 60; Zonaiì.,\ni, 17; Liv., xxviu, 41).
   D'allora in poi Drepano non ricomparisce più nell'istoria, ma pare continuasse ael essere una florida città commerciale quantunque eclissata apparentemente dalla maggiore prosperità della vicina Lilibeo, la quale, durante tutto il periodo romano, si rimase la città più ragguardevole in quella parte della Sicilia. Ambedue Cicerone