Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (642/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (642/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   600
   Parte Quinta - Italia Insulare
   (En.,v, 124), il padre Enea pose un elee frondoso per meta alle regale dei naviganti Trojani fuggiaschi da Troia :
   Est proctil in pelago saxnm spiimantia contra JAtora, tpiod tumidis sithmersum hinditur Mini Flnetibus, tuberai eondant ubi sidera eori: Tranquillo siili, immotiupw uttollitur unda Campus et aprieis statio gratissima mergis. llie vividem Aeneas frondenti ex ìliee Metani Co»xtif.itil sigmim nanti.s pater : unde reperti Scirent, et longos ubi circumjletere cursus.
   ..... E' lunge incontra A la spumosa riva un basso scoglio Che, da flutti percosso, è talor tutto Inondato e sommerso. Il verno i venti Vi tendon sopra un nuhiloso velo Che ricopre le stelle, e quando è il tempo
   Tranquillo, ha ne l'asciutto lina pianura Ch'è di marini uccelli aprica stanza. Qui d'un elee frondoso il segno pose )l Padre Enea, fin dove il corso avanti Stender pria si dovesse e poi dar volta.
   Traditi. del Cabo.
   La cattedrale di San Lorenzo in mezzo alla città vecchia, sul corso Vittorio Emanuele, è una bella e spaziosa chiesa degli ultimi tempi del Rinascimento con ricche stuccature del 1S0L Nella quarta cappella a destra ammirasi il Crocefisso con Maria e San Giovanni, dipinto nel 1023 da Vati Dyck, di maestrevole esecuzione, ma di freddo colorilo e ritoccato; e sotto l'altare della seguente cappella del Sacramento, vedosi l'immagine di Cristo morto, in alabastro colorato, la cui carnagione con le lividure è favorita dal colore della pietra incarnata che si estrae nei pressi delfErice, in contrada detta l'i etr in carnata, ; è lavoro di Giacomo Tortoglia, trapanese, che l'eseguì nel 1650 in isl.ile barocco. Nella seconda cappella a sinistra è un San Giorgio a cavallo, dipinto nel 1061 dal Garreca, trapanese anch'esso. Gli stalli del coro, in legno di noce, sono cospicui per intagli squisiti con fregi dorati.
   La chiesa dell'ex-convento di Sant'Agoslino (fig. 163), già residenza dei Templari, ha un portone archiacuto, rosette e finestre, anch'esse ad archi acuti noi campanile. Sulla piazza che le sta innanzi, è la Fonte di Saturno, sormontata da una statua di Saturno, il quale si pretende fondatore della città nell'anno del mondo 1225.
   Nella vicina Confraternita dei Bianchi (Disciplinati) ammirasi la statua in marmo di San Giacomo, di Antonio Gagini (1522); le altro tre statue, San FiHpp>o, San Giacomo Minore e Som Vito, sono del suo figlio Vincenzo Gagini (1553). Sulla strada San Pietro havvi la chiesa di Santa Maria di Gesù, con sulla porta a nord VIncoronazione della Vergine, del medesimo tempo. Nell'organo Santi, di Vito Garreca (1009). A destra dell'altare maggiore, superbo lavoro in terracotta rappresentante la Madonna col Bambino, del celebre Luca Della Robbia.
   Quindi l'()ralorio di San Michele con 18 gruppi in legno dipinti, di grandezza naturale e pieni d'espressione, rappresentanti i Misteri della Passione, del Tipa di Trapani e di altri (1650), i migliori son quelli di Gesù e Pilato, il Rinnegamento di Pietro e la Deposizione dalla Croce. Sulla porta d'ingresso Rilievo di S. Michele ( 1420).
   Piegando di lì a destra, si arriva alla Madonna della Luce, con portone a rabeschi e rilievi del Rinascimento (1509), e all'altare una Madonna bizantina del 1211. A nord-est parrocchia di San Nicolò, antico tempio di Nettuno, ove ammirasi dietro l'altare maggiore un rilievo in marmo della Risurrezione, del Gagini (1560) con figure di grandezza naturale; un bassorilievo che sembrerebbe una lotta di Amori, forse lavoro greco, ed un gran fonte di marmo diafano, dono dell'imperatore Carli V.
   A sud-est parrocchia di San Pietro, edilizio moderno atre navate, con 14 colonne marmoree d'ordine dorico, un bell'organo e dipinti del Garreca. Nella chiesa già dei Gesuiti veggonsi bellissimi marmi indigeni, e nel secondo altare a sinistra un