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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Siracusa
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   vestigia notevoli di antichità nei dintorni. Produce grano di cui si fa qualche esportazione. Esporta pure buoni formaggi e lana.
   Cenni storici. — Fu già fendo dei Settimo con titolo di marchesato.
   Uomini illustri. — Nell'antichità ebbe i natali Antonio dei Minori Osservanti, illustre per l'innocenza della vita; e nel secolo volgente per avere dato i natali a Virginio Milito Piazza, giurisperito ed archeologo profondo, che lasciò una ricca biblioteca con interessanti manoscritti sulle scienze legali e sulla storia si cui a.
   Coli, elett. Ragusa Superiore — Dioc. Noto — P2 T.
   Monterosso Alino (881-7 ab.). — A 80 chilometri da Modica, nella parte più settentrionale del circondario. Sorge all'altezza di G00 metri sul mare e vi si domina una pianura estesissima : possiede alcuni pii legati con un reddito complessivo di circa L. 2000 da distribuirsi in elemosine e in doti. Olio e cereali.
   Cenni storici. — Fu feudo dei conti di Moncada con titolo baronale.
   Coli, elett. llagusa Superiore — Dioc. Siracusa — P2 T.
   Mandamento di SCIGLI (comprende il solo Comune di Scicli). — Il vasto territorio è compreso nell'antica cosi detta Contea di Modica. E in colli e in pianura, percorso dal fiume Scicli. Suolo fertile con foreste; ulivi, gelsi, viti e alberi da frutta nella collina. Vi si è introdotta anche la coltivazione del cotone. Pingui pascoli e molto bestiame nella pianura.
   Scicli (12,082 ab.). — Sorge in amena situazione e in aria saluberrima, all'altezza di 212 metri sul mare e presso il fiume omonimo; dista 10 chilometri da Modica a cui è congiunta da una comoda strada rotabile e 7 dal mare. Verso il fiume Kp rotisi molte grotte che servono ad uso di magazzini. Alcune piazze e strade non molto ampie ed irregolari. Nella chiesa S. Maria la Nuova il Cappellone, assai notevole pel disegno, è opera di G. Venanzio Marvuglia. Son da osservare due dipinti della scuola romana, dei quali la Natività della Vergine all'aitar maggiore è del Conca. Assai bello è il Sant'Adriano del Rubens, nell'aula dei canonici. Notabile l'aitar maggiore incrostato di belle agate siciliane.
   Nella chiesa di San Bartolomeo ammirasi la gran tela rappresentante il Martirio del Santo, opera del Pascucci, romano. Stupenda una porta laterale della chiesa di Santa Maria della Consolazione; e nell'oratorio dell'Ospedale è pregevole il dipinto della scuola messinese rappresentante la Vergine con nelle braccia il Cristo morto. Nella chiesa degli ex-Cappuccini ammirasi pure un bel Deposto di Croce, di Filippo Paladini.
   Nei punti più elevati della città veggonsi avanzi di antiche costruzioni fra cui inerita attenzione un pavimento in musaico. Varie case private son costruite con buon gusto e pregevole è la loro architettura. Sulla spiaggia presso la Punta di Regighone è un luogo detto Sampieri che forma il porto di Scicli. Scuole comunali maschili e femminili e secondarie. Ospedale, numerose Opere pie, varii legati per sussidii ai poveri e doti per maritando. Viti, ulivi, gelsi, granaglie, legumi, molta frutta, carrube, agrumi, bestiame, formaggio, burro, selvaggina, cotone, legname, oggetti lutti di cui si fa commercio di esportazione.
   Cenni storici, — Credesi per alcuni che Scicli vada debitrice della sua origine a Siculo re dei Si cani, mentre il Cluverio inclina a crederla surta sul luogo dell'antichissima Casmena ; ma Sir 11. Uoare pone Casmena poco lungi da Santa Croce Camerina sotto la quale ne abbiamo discorso. Ben veggonsi sull'altura delta Costa di Santa Lucia gli avanzi di una città antica ma non si sa quale. Al pari dell'origine sono anche ignote le prime vicende a cui andò soggetta Scicli Solo si sa che venne più volte saccheggiata e devastata dai Saraceni principalmente nei secoli ottavo e nono. Nel 1331 fu assediata dai Francesi sotto il comando di Roberto