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Parte Quinta — Italia Insulare
in fermento l'isola intiera; vi si osserva anche un dipinto di Vito d'Anna ed un altro del Manno. Grandiosa è la chiesa di S. Giovanni in cui fu posto da non molti anni un organo fabbricato dai Serassi di Bergamo. Bel teatro, grande cotonificio del barone Arezzo di Donnafugata, grande possidente di Ragusa. Un bel ponte collega la città alla campagna. In varii punti della città veggonsi ruderi lasciati dal suddetto tremuoto del 1G93.
Nelle adiacenze avanzi di un'antica fortezza la quale per saldezza di struttura e pel luogo ove sorgeva doveva essere di difficile espugnazione; i suoi sotterranei sono fabbricati a vòlte. In altri punti veggonsi anche le traccie di antiche mura e particolarmente vicino al predetto ex-convento dei Cappuccini. Gran numero di cisterne nei dintorni, e, a circa 1 '/a chilometro a ovest, antico sepolcreto sparso di tombe ed accanto a questo un altro costruito a guisa di labirinto. Nella così detta Grotta Oleosa la roccia è tutta impregnata di bitume. La si taglia in lastre che si espongono al fuoco finché il bitume s'infiamma e svapori. Le lastre per tal modo indurite adoperansi per pavimenti e balaustrate ed esportansi col nome di Pietra nera o Pietra bituminosa.
Nel territorio sulla spiaggia è un luogo di approdo detto Mazzarelle che è il porto di Ragusa distante 24 chilometri. Ginnasio, Scuola tecnica, Ospedale civico, collegio di Maria. Commercio di esportazione dei suddescritti prodotti agrarii e della predetta pietra bituminosa. Abbondante acqua potabile.
Cenni storici. — Ragusa è città assai antica e il Gluverio ed altri storici credono corrisponda ali'Ihjbla Heraca, o Ifybla Minor, la meno nota delle tre Ible. Non trovasi allusione ad essa in Pausania, ov'egli distingue le altre due (Ilybla Major e Htjbla Gereatis o Megara Hyblava), nè in alcuno dei geografi antichi ; ma noi troviamo negli Itinerari! una città d'Ibla situata sulla lìnea stradale da Siracusa ad Agrigento, la quale è distinta per fermo dalle due precedenti e non può perciò esser altro che la terza. Era situata, secondo gli Itinerarii, a circa 29 chilometri da Acrae (Palazzolo) sulla strada ad Agrigento, ma il suo luogo preciso non fu identificato (Itin. Aut., p. 89; Tab. Peuting.). Un passo in cui Cicerone parla di una città chiamata Hera in Sicilia {ad Att., n, 1, § 5) fu creduto riferirsi a codesta città; ma la lezione è assai dubbia.
La circostanza ch'eranvi in Sicilia tante città dal nome di Ibla tolse origine probabilmente dal fatto ricordato da Pausania (v, 23, § G) che vi eia una Deità locale detta Ibla. Checché ne sia dell'origine di Ragusa, nell'848 essa fu occupata dai Saraceni Aglabiti che la posero a sacco e ne menarono schiavi buona parte degli abitanti.
Uomini illustri. — Nacquero in Ragusa, fra gli altri, i seguenti: Giambattista Odierna, valente astronomo; Angelo Cannesio, dotto giureconsulto; Carlo Bello, professore di metafisica nell'università di Padova ; Teodoro Belleo, professore di medicina legale nella medesima università; Giuseppe Mario Marquez, istoriografo; Annenzio Guerriero, letterato di grido a'tempi suoi; Joppolo, autore di varie opere legali e giureconsulto di polso, ecc.
Coli, elett, Ragusa Superiore — Dioc. Siracusa — P3 T.
Ragusa Inferiore (G380 ab.). — Era una frazione del suddescritto Comune di Ragusa Superiore, da cui fu staccato ed cretto in comunità separata con Regio Decreto del 10 dicembre 18G5. E situata a levante e a circa mezzo chilometro dalla prima, presso la valle del fiume Erminio.
Coli, elett. Ragusa Superiore — Dioc. Siracusa — P2 T.
Giarratana (3155 ab.). — In vasto quanto fertile territorio, a 15 chilometri da Ragusa e all'altezza di 580 metri sul mare, presso l'alto corso dell'Erminio. Ha