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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   60//.
   Parte Quinta — Italia Insulare
   Salvatore, ove ammirasi una statua (li Cristo e quella della Madonna di Gidfi alle falde del colle con statua marmorea della Madonna ed un antico fonte battesimale. Così la statua di Cristo, come quella di Culti, vennero da Costarilinopoli durante le persecuzioni iconoclastiche, ove la prima era nell'atrio del palazzo imperiale, la seconda sulla porta del Bosforo. Ruderi del castello feudale. Ospedale per gli infermi e pio istituto per doti alle ragazze povere. Scuole per ambo i sessi. L'agricoltura e la pastorizia sono le industrie principali secondate da un commercio assai attivo di esportazione di vino, olio, grano, mandorle e formaggio. Larghe, recenti e belle vie che conducono a tutti i Comuni contermini.
   Cenni storici. — Vuoisi fondata verso la metà del secolo XIII da Manfredi Chiaramente, conte di Modica, che le diede il proprio nome. Prese parte attiva ai moti del 1818; il 17 maggio 1800 proclamò la rivoluzione e il 30 giugno detto anno entrò l'esercito del Garibaldi, comandato dal figlio stesso del Generale, Menotti, e dal Dezza.
   Uomini illustri. — Fiorirono nel secolo XV: Tommaso Chiavola, poeta; nel XVI: Gio. Antonio Gannizzo, giureconsulto; Vito Pizzia ed Egidio Ma ncursi, filosofi ; nel XVII: Eugenio Molò Mallo e Salvatore Iacono Catalano, medici; nel XVIII: i pittori Simone e Giovanni Ventura, padre e figlio; Paolo Ventura, barone di BaulIca, giureconsulto; nel nostro secolo: Lorenzo Cutello, pittore, Carmelo Di Stefano, scultore, A. Jannizzotto, chirurgo, S, A. Guastalla, letterato e poela.
   Coli, elett. Ragusa Superiore — Dioc. Siracusa — Pa T.
   Mandamento di G0MIS0 (comprende 2 Comuni, popol. 24,425 ab.). — Territorio assai ristretto per la coltivazione, ciò che non toglie se ne esporti molto vino, coione ed altri prodotti. Il suolo ne è costituito nella parte superiore da calcare tenero o marnoso di età miocenica, nella inferiore da sabbie gialle plioceniche; il capoluogo trovasi al passaggio fra i due terreni.
   Coiniso (19,368 ab.). — Sorge esposto a nord-ovest addossato da un lato alle falde di un'alta ed estesa costiera, ricca di carrubi, di ulivi, di terebinti, alla distanza di 20 chilometri dal mare africano e 23 da Modica. Da una parte scorrongli a fianco le sorgive che dànno origine al suddescritlo fiume Ippari e sopraggiudica dall'altra una pianura immensa e ben coltivata.
   Notabile sopra ogni cosa è la Fonte di Diana nella piazza del Mercato, decorata di un magnifico recinto fatto costruire dal municipio e dove vedonsi zampillare le cento sorgive e sgorgar quindi per undici doccioni di bronzo tale una quantità di acqua da bastare al consumo di tutti gli abitanti, all'irrigazione di parecchi orli e giardini e a dar moto ad alcuni mulini. Narra la favola che in questa fonte soleva bagnarsi Diana e che la sua acqua non mescolavasi al vino quando era attinta da mani impure come leggesi in Prisciano :
   lìianae fons est ; Camarilla gigiùtur imda,
   Quetn si tjtiis manibus non castis li a User il, unijuam Ijaeiifico tristis non miscet pocula Bacchi).
   Oltre le chiese minori vanta Gomiso due magnifiche collegiate, la chiesa madre sotto il tìtolo di Santa Maria delle Stelle e la SS. Annunziata di costruzione moderna e cospicua per simmetria architettonica. Sonvi pure parecchi ex-conventi e monasteri, un teatro elegante, casini di conversazione, una banda civica, varie scuole, un monte agrario, ecc. Fabbriche di candele, di carrozze, di olio, di paste alimentari, di saponi in gran numero, di pentole e vasi di ogni ragione in creta rossa eli cui si fa attiva esportazione; molti mulini, concerie e tipografie.
   Vi si ammirava in addietro un ricco Orlo botanico fondato dai marchesi Ferreri ed una cartiera grandiosa a forza idraulica dei baroni Naselli ne' cui vasti edifìzi