Circondario di Modica
r.71
cartaginese Amilcare, fu riconquistala prontamente dai consoli A. Attilio e G. Sul-picio, i quali per punire i cittadini della loro defezione ne venderono un gran numero come schiavi (Poi.iR., 1,24).
Pochi anni dopo, nel 255 av. C., la spiaggia di Camarilla fu la scena di uno dei maggiori disastri che piombarono addosso ai Romani durante la guerra, nel naufragio, per una tempesta violenta, di tutta quanta la loro squadra; la distruzione fu così compiuta che, di 364 legni, 80 soltanto scamparono e tutta la costa, da Gamarina a capo Pachino, videsi seminala di frammenti del grande naufragio (Poi,in., ì, 37; Dioik, xxiu, 18).
È questa l'ultima notizia di Camarilla che occorre nell'istoria. Sotto il dominio romano par non avesse più alcuna importanza ed il suo nome non è ricordato pur una volta nelle Verrine di Cicerone che fa menzione di tante altre città siciliane. Anche Slrabone (vi, p. 272) ne parla come di una delle città della Sicilia di cui non rimanevano ai tempi suoi che le vestigia; ma da Plinio e da Tolomeo apprendiamo ch'essa continuò ad esistere sino al secondo secolo dell'era nostra.
Da quel periodo ne scomparisce ogni traccia; la non fu inai riedificata nell'evo medio e il luogo è ora perfettamente desolato, quantunque una torre di guardia sulla costa porti sempre il nome di Torre di Cu tua rana. In verun luogo come là si riconosce la verità di quell'ottava famosa della Gerusalemme Liberata del Tasso:
C.iace l'alia Carialo : appena i segni Dell'alte sue ruìne il lido serba. Muoiono le città, muoiono i regni, Copre i fasti e le pompe arena ed erba!
Dai pochi avanzi che ancor vi si veggono è evidente che Camarilla occupava una piccola eminenza fra i due suddetti liumicelh Fiume di Camarana e Fiume Frascolari. Il primo, il più ragguardevole, è evidentemente il suddetto lppari di Pindaro che lo descrive, nell'Ode olimpica su citala, come scorrente presso la città e somministrante acqua agli abitanti per mezzo di canali artificiali od acquedotti, È copioso di acque limpide, con la sua sorgente principale in una grande fonte a Conciso, che ritroveremo più innanzi, e che alcuni scrittori credono essere il Fons Diatiae di Solino (5, § 16) che ei pone presso Camarilla.
V'ha però un'altra fonte notabile in un luogo detto Favara, presso Santa Croce Cam e ri na, che ha forse ugual diritto a questa distinzione (Ci/u\er., SieiL, p. 191; HoAbe, Class. Tour, voi. n, p. 261-263). 11 Frascolari è probabilmente VOania noi noto soltanto dai precitati versi di Pindaro.
Ma più celebre di ambidue questi fiumi era il lago dì Gamarina (detto da Clau-diano Falus Camarilla) che stendevasi immediatamente presso le mura della città dalla parte settentrionale. Era semplicemente uno stagno formato dallo spagliarsi e infracidare delle acque dell'Ippari presso la sua foce sì che l'aria ne rimaneva ammorbala, rendendo la città insalubre; gli abitanti volevano perciò prosciugarlo; ma, interrogato l'oracolo di Delfo, n'ebbero in risposta di lasciarlo qual era. Essi mandarono però il loro disegno ad effetto, e ciò facendo scoprirono da quel lato ed esposero le mura all'assalto dei nemici i quali impadronironsi facilmente della città. Non è noto il periodo di codesto evento il quale naturalmente è apocrifo; ma la risposta