60//.
Parte Quinta — Italia Insulare
Fig. 150. — Modica : Chiesa madre di San Giorgio (da fotografia).
questa, città distava circa 32 chilometri a est da Gela e circa 04 da capo Pachino. Dice Tucidide che essa era una colonia di Siracusa, fondata 135 anni dopo la fondazione sua propria, vale a dire, nel 509 av. C. e questa data è confermata dallo Scoliaste di Pindaro, che pone la sua fondazione nella 45a Olimpiade (Tucid., vi, 5; Scol., ad Paul. 01., v, 10).
Dovette crescere rapidamente in prosperità, posciachè, solo 40 armi dopo la sua fondazione, tentò scuotere il giogo della città madre, ma non le venne fatto; e, in punizione della sua ribellione, i Siracusani la distrussero dalle fondamenta nel 552 av. C. (Tucid., 1. e. ; Scimn. Gino, 294-296). Pare che essa rimanesse desolata sino circa il 495 av. G., quando Ippocrate, tiranno di Gela, in virtù di un trattato con Siracusa, ottenne il possesso del territorio di Camarilla e ricolonizzò la città, assumendo egli stesso il titolo di suo fondatore od ockista (Tucid., 1. c.; Eiiod., vii, 154).
Questa seconda colonia non durò a lungo e fu soppressa da Gelone, successore d'Ippocrate, il quale, dopo di essersi impadronito di Siracusa, nel 485 av. C., vi trasportò tutti gli abitanti di Camarilla e distrusse per la seconda volta la loro città