Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (591/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (591/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Siracusa 246
   patriota Teocrito; Iceta, filosofo; Antioco, storico ; Filisto, altro storico; Callia, che scrisse in più volumi le gesta del re Agatocle; Flavio Vopisco che scrisse delle terme di Aureliano da lui edificate in Trastevere; Teodoro, autore di scritti sull'arte militare; Archetino, filosofo e storico ; il grande Archimede di cui già abbiamo discorso e che basterebbe da sè solo ad illustrare Siracusa; indosso, figlio d'Agatocle e poeta; Stefano 111, papa; S. Metodio, elio lasciò panegirici e sci il li disciplinari; Giorgio vescovo, autore di poesie; Giovanni Cetario e Giulio Maro, posti; Costantino (metano, erudito ed autore di molti lavori storici; Ottavio Gaetano, seri 11 ore di molte biografie d'illustri siciliani; Cesare Gaetani, archeologo, poeta e storico; Saverio dei nobili Landolina, scienziato ed archeologo di grido, che raccolse ed ordinò un prezioso medagliere; Giuseppe Logoteta, scrittore di cose archeologiche ed ecclesiastiche; il parroco Vincenzo Moscuzza e i due fratelli monsignor Ignazio e Francesco di Paolo Avolio, valenti nelle lettere, nell'archeologia, nell'istoria ecclesiastica e civile; Sebastiano Li Greci, sacerdote Giuseppe Capodieci, Paolo Impol-lizzeri, lodati per studi patri! e illustrazioni delle patrie memorie; Tommaso Gargallo, accademico della Crusca e traduttore pregiato di Orazio e di Giovenale; Alessandro Pizza, naturalista e cultore di molte discipline. Mentano pure di essere ricordati un Perno, giureconsulto; un Zumino, morto in Francia, rinomalo pei lavori in cera che ammiratisi tuttora a Firenze; un Acudio Mario \rezzi, un Mirabella, tilt Bonanni, versati nelle cose patrie e nelle scienze. Nelle belle arti ebbero fama gli scultori Unitone, Parodo, Nìcoiie e tanti altri.
   Coli, elett. Siracusa — Dioc. Siracusa — P1 T. e Str. ferr.
   Mandamento di AUGUSTA (comprende il solo Comune di Augusta). — Territorio molto fertile ed acconcio particolarmente alle piantagioni di cotone e delle carme da zucchero, che davano un tempo un prodotto importante e di cui veggonsi tuttora le fabbriche. Molte piante medicinali. Basalti, tufo vulcanico, tuli calcarei, calcari teneri e argilla. Ha estesissime saline le quali danno in media all'armo 25,000 tonnellate di sale bianchissimo. Sorgente solforosa nella località detta Bruca. Fiumi Molinello, Marcellino e Cantera, che sboccano nel bacino del porto.
   Augusta (lo,2hG ab.). - Sorge a nord da Siracusa sopra un'isoletta congiunta da un ponte alla vicina penisola che si addentra nel Ionio fra il capo Santa Croce (cosi detto dalla tradizione che Sant'Elma vi approdasse con la vera croce) e il capo Santa Panagia. L'isoletta ergesi 20 metri dal pelo dell'acqua, è lunga da nord a sud 2000 metri e larga da est a ovest G55. La città va ornata di belli edilizi, ma quasi tutti ad un sol piano, per la frequenza e violenza dei treni noti, dell'ameno passeggio di Flora, da cui si gode di una bella veduta della marina e dell'Etna, ed e circondata da giardini e da ridenti campagne. Nelle sue vicinanze stendonsi le suddette grandi salme e sulla destra del Molinello, a 4 chilometri dalla sua foce, è un luogo rinomato per le sue caverne scavate nella viva roccia e comunicanti fra di loro per mezzo di scale. A 2 chilometri dalla foce dello stesso Molinello, lunga latomia con un gran numero dì sepolcri, ove presentemente sotto la vigilanza del Governo si stanno eseguendo degli scavi rinvenendo degli oggetti ed utensili preziosissimi.
   Augusta va principalmente celebrata pel suo vasto e sicuro porto che può accogliere intiere squadre ed in cui riparano spesso e gittano l'ancora la fiotta italiana non solo, ma le straniere ben anco. Codesto porto naturale fu rinomato sino dall'antichità sotto il nome di Seno Megarese dalla città di Megara Iblea (v. pag. 558), che sorgeva presso la sua sponda occidentale nel Xiphonius Portus, Baia d'Augusta.
   11 porto è ampio come dicemmo, e ben difeso dai venti perchè assai internato fra i precitati promontori di Santa Croce e di Santa Panagia. Forma un ovale