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Poco appresso Tiinoleone prese d'assalto le alture di Epipoli e si trovò per tal modo padrone di tutta Siracusa. Uno dei suoi primi provvedimenti fu quelle! di demolire la fortezza rizzata da Dionisio il Vecchio entro l'isola, del pari che il palazzo del despota stesso e lo splendido monumento innalzatogli dal figlio e successore Dionisio II. Fu costruita nel luogo così sgombrato la nuova Corte di giustizia (Plut., Timol., 22) (1).
Siracusa aveva molto sofferto nel lungo periodo di dissidii civili e di ostilità quasi incessanti che avevano preceduto la sua liberazione per Tiinoleone; ed una delle prime cure di quest'ultimo fu di ravvivare la sua popolazione esausta non solo richiamando da ogni dove i cittadini fuggiaschi od esiliati, ma facendo anche venir da Corinto e da altre parti della Grecia un gran corpo di nuovi coloni. Il buon esito del suo invito fu cosifatto che d numero totale degli immigranti (compresi naturalmente gli sbanditi rimpatriati) ascese a non meno di 60,000 (Plut,, Timo!., 22,23). Fu instaurata la forma democratica di governo e il codice delle leggi, che era stato introdotto da Diocle dopo la spedizione ateniese, ma era andato tosto in disuso sotto il lungo dispotismo dei due Dionisio, fu rimesso nel suo pieno vigore.
Nell'istesso tempo fu stabilito un nuovo magistrato annuale col titolo di Amfi-polo di Giove Olimpico, destinato quindninanzi, come l'arconte in Atene, a dar nome
(1) Timoleone (uno degli eroi più intemerati dell'antichità) visse ancora per breve tempo in Siracusa in qualità d'arbitro venerato e vi mori nel 336 av. C. (ìli fu rizzalo nel mercato un monumento intorno al quale furon costruite sale, palestre, un ginnasio detto TimAowleè e furon anche istituiti giuochi pubblici annuali in onore di lui.