Siracusa
5.17
Fig'. 1-1-3. — Siracusa: Ingresso alle Catacombe (da fotografia di G. Sommer).
Agatocle per difendere l'ingresso del porto piccolo o porto Lacceio (Diou., xvi, 83); ina dall'altra parte non furono trovate traccie della torre corrispondente.
4. Dintorni dell'antica Siracusa. — Non ci rimane che a percorrere rapidamente i vani luoghi in vicinanza immediata di Siracusa registrati dagli antichi scrittori in connessione con essa.
Di cotesti il più importante è l'Olimpico o tempio di Giove Olimpico, che sorgeva sopra un'altura dirimpetto al fronte meridionale di Epipoli e Nespoli, da cui era separato dalle pantanelle delle sponde dell'Anapo, e presso la cui area passa ora la ferrata a Noto.
Il santuario pare giungesse di buon'ora ad una grande celebrità: anche al tempo della spedizione ateniese v'era già cresciuta intorno una piccola città dal nome di Potìene o cittadetta (Diod., r, ilfi/vr,). L'importanza militare del posto che dominava il ponte sulPAnapo e la strada ad Eloro, e sovrastava In pari tempo il Pantano, o le Paludi, indusse i Siracusani a fortificarlo e a collocarvi una guarnigione prima dell'arrivo degli Ateniesi. Per la medesima ragione esso fu occupato da tutti i successivi invasori che minacciarono Siracusa: da Imilcone nel 396 av. G., da Amilcare nel 309 av. C. e da Marcello nel 214 av. C.
Gli avanzi del tempio di Giove sono sempre visibili. Ai tempi del Cluverìo (Sicil., p. 179) erano ancora ritte sette colonne con una porzione ragguardevole della sostruzione, ora non ne rimangono che due scanalate ma prive di capitelli Sono di stile antico ed appartengono probabilmente al tempio originalo dorio-antico (che ne era cinto intorno e ne aveva 6 davanti e 6 di dietro), il quale pare fosse
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