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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Siracusa 224
   r
   Fig. Iti — Siracusa: Anfiteatro romano (da fotografìa di G. Sommkr).
   Al rasale ili Tremiglia sul ripido declivio della collina è una villa in cui si suppone si ritirasse Timoleone con la famiglia eli'ei fece venire da Corinto e con la quale visse una tranquilla gioconda vecchiaia. A sinistra ergesi una collina appuntata in vetta alla quale sorge una torre eretta da poco tempo pel telegrafo e dietro la collina una lunga e nuda crina di monti.
   A 6 chilometri dalla stazione innalzami in cima all'Epipoli i ruderi grandiosi del forte Euritilo (oggi Mongibcllesi) che formava il punto di congiunzione delle mura e di tutte le opere con cui Dionisio fortifico le quattro città o sobborghi del continente (fig. 147).
   Fermiamoci un po' a contemplare lo spettacolo maraviglioso ed unico che si presenta allo sguardo attonito dalla sella fra il forte e il villaggio Belvedere. Ce lo descrive stupendamente lo Schneegans:
   Dai monti si stende in arco immenso il mare ceruleo. Cominciando dal capo Passaro, si vede la penisola Plemniirione, la nuova Siracusa co' suoi due porti, la costa sulla baia di Trogilo; poi il porto e la città d'Augusta; più lontano lo sguardo abbraccia Catania e le alture dì Taormina fino di là dei monti nebulosi della Calabria, dileguandosi poi al capo Spartivento. Sul davanti si stende dalla fortezza al mare il lungo muro di cinta distrutto, il quale a sinistra, percorrendo la giogaia