Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (566/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (566/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   r)IO
   Parte Quinta — Italia Insulare
   dell'eterna separazione. Più oltre in alto si arriva ad otto arcate dell'acquidotto e ad un'ampia strada donde lo sguardo spazia ricreato sui colli e numerose ville.
   L'ampio tratto cito circondava da qui verso nord e verso ovest l'antica città non offre ora ancora che scarsissime rovine, principalmente degli acquidotti, delle mura e fortificazioni ricordate nei nostri Cenni storici e rintracciabili nell'annessa pianta dell'antica Siracusa.
   A destra verso nord sino alla Tonnara di Santa Pana già stendonsi gli avanzi delle antiche mura che separavano l'Acradina da Tiche a nord e Neapoli a sud. La porzione dell'Acradina sul Porto Piccolo fu riunita da Dionisio all'isola Ortigia, il mercato, il municipio, il pritaneo sorgevano nell'odierna piazza degli esercizi militari.
   Il Temenite, così detto da una famosa statua di Apollo, ovverosia Neapoli, comprendeva nella sua parte sud il Teatro Greco, che abbiamo descritto, le grandi Latomie del Paradiso e di Santa Venera e l'anfiteatro romano che descriveremo. Sul pianoro di questi tre quartieri dell'antica città veggonsl ancora molti avanzi dell'acquidotto e dello sbocco delle fonti, La coltivazione clic si va estendendo ogni di più impedisce a dir vero le esplorazioni archeologiche.
   Ricca di bellezze campestri, è la strada provinciale a Catania lungo l'orlo settentrionale del pianoro dalla Scala Greca fin sopra la Tonnara; com'è pittoresca in sommo grado una gita in barca lungo l'orlo orientale dell'Acradina dal Porto Piccolo ai Due Fratelli (due isolotti) sino al capo Santa Panagia (con molte grotte). Anche nel triangolo d'Epipole (la quarta divisione di Siracusa continentale), scorgonsi ancora avanzi dell'antico acquidotto, delle antiche mura ed un'antica. Latomia (quella detta del Filosofo), com'anche il Forte Eurialo sulla punta occidentale d'Epipole.
   Tornando dal pianoro o rialto spianato sopra ;1 Teatro Greco a quest'ultimo si arriva al basso alla Latomia del Paradiso,
   Cliiamansi Latomie (Latomiae o Lautumiae) le antiche cave donde estraevasi il calcare necessario alle fabbriche della città e non men di dodici se ne contano in vari punti dell'antica Siracusa, ma dal modo ond'erano scavate ad una grande profondità e senza uscita offrirono tale una sicurezza che sino da un periodo primitivo furono adoperate per prigioni, e Cicerone le chiama opus ingens magnificum regum ac tyrannorum.
   La più antica è la suddetta Latomia del Paradiso, poco lungi da Orligia. È una galleria tortuosa attigua all'angolo nord-ovest del Teatro Greco, lunga 57 metri, alta 21 e profonda G5, se non che da un pilastro che sorge nel mezzo ben si comprende ch'era coperta nei tempi antichi.
   A sinistra trovasi il famoso Orecchio di Dionisio (fig. 139) così detto dopo che il pittore Michelangelo da Caravaggio ebbe fatto osservare all'archeologo siracusano Mirabella la rassomiglianza della galleria coll'antro sinuoso dell'orecchio umano. La tradizione o dicerìa messa in voga da Cicerone e da altri che il tiranno Dionisio avesse fatto costruire a quel modo il carcere in guisa d'orecchio umano, cotalchè origliando da una celletta esterna poteva ascoltare i discorsi più segreti dei prigionieri non ha fondamento storico. Vero è però che anche al presente l'acustica della galleria o caverna sotterranea è cosi fatta che anche i suoni sommessi si sentono facilmente all'estremità superiore e che lo sparo d'una pistola suscita un'eco stupenda. Il popolino diede all'Orecchio di Dionisio il nome di Grotta della Favella. Nella stessa Latomia del Paradiso è l'enorme cavità detta Grotta dei Cordari, perchè vi si fabbricano corde
   In vicinanza a est trovasi l'altra Latomia di Santa Venera, meno grandiosa, è vero, ma una delle più belle e ricca di una vegetazione lussureggiante. Il barone della Targeia, che ha un bel palazzo davanti la cattedrale, ne ha fatto un paradiso terrestre. In vicinanza fu scoperta nel 1839 l'Ara llieronis II, ara lunga uno stadio e