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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Siracusa 214
   Kig. 137. Siracusa : Sarcofago ili Adeltia, nel Museo Vrclieologic.o Nazionale (da fologralia di T. Leone).
   i[ perchè fu costruito poco lungi un elegante edilizio con colonne, inaugurato nell'aprile ISSO ed in cui le collezioni furono disposte in bell'ordine dal direttore, il valente archeologo eonim. Francesco Saverio Cavallari, il quale ne diede, nel I8S8, la seguente descrizione :
   Dal vestibolo si accede a destra ad una galleria con 279 antiche iscrizioni cristiane (25 latine e 254 greche) dei primi cinque secoli dell'era nostra, e un Sarcofago di Adelfla (fìg. 137), moglie del Comes Valerius, con storie ben conservate dell'Antico e Nuovo Testamento, del IV secolo, estratto dalla catacombe di San Marziano. Nella sala seguente scollare e frammenti archilei tonici del medio-evo.
   Di là del vestibolo, a sinistra, una piccola galleria contiene 40 iscrizioni dei tempi greci e romani fra le altre una che si riferisce al re Gerone. Segue a destra una sala con sarcofaghi, urne di pietra e di marmo ed urne cinerarie ni bronzo. Ili linea retta gran sala con numerosi ed importanti frammenti architettonici, un armadio contenente 79 frammenti arcaici in terracotta, clic servirono a coprii monumenti antichi dei primi tempi dell'arte greca, e molti rilievi dei tempi migliori dell'arte greca trovati quasi tutti in Siracusa.
   A destra, grande Galleria delle statue, con statue cosi dette consolari da un edilizio romano, statua d'Esculapio, torso con usbergo; busto colossale di Nettuno (?), marmo greco. Piccola stanza a destra con antichi ornati «colturali Busto colossale di Plutone (non Giove) rinvenuto dal prelodato Cavallari nell'anfiteatro, in marmo pano, lavoro greco dell'epoca alessandrina. A sinistra, statua di una donna con un fanciullo nudo, due torsi arcaici, due ninfe, tre frammenti di statuette di Venere, tre piccoli rilievi; di dietro, cippo marmoreo con nicchia entrovi statuetta di Calcante che profetizza la durata della, guerra troiana.
   Dirimpetto: piccola stanza con la statua famosissima, ma sfortunatamente acefala, della Venere Siracusana (Anadiomène o sorgente dal mare) rinvenuta nel 1804 dal cav. Landò!ina nel giardino Bonavia in Acradina e che credesi scolpita nel 111 secolo av. C. La dea sembra essere rappresentata mentre esce dal mare, tirandosi sul corpo e cercando di coprirsi con un manto od un asciugatoio che le sta ai piedi, mentre il braccio destro, che manca, fa evidentemente credere essere stato ricurvo in modo da coprire il suo seno; imitando cosi, tranne il