Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (538/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (538/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   r)IO
   Parte Quinta — Italia Insulare
   Sant'Agata di Militello (5754 ab.). — Grosso borgo, lungo la spiaggia del mare Tirreno, con rada accessibile anche a vapori di piccolo cabotaggio 1 quali vi tengono vivo il commercio di esportazione degli agrumi con Palermo Notevoli una torre e un piccolo fortino. Vino, olio, grano, agrumi.
   f'.oll. elett. Naso — Dioc. Patti — P3 T.
   Alcara li Fusi (2708 ab.). — Giace in fondo a una valle, a 9 chilometri dal Tirreno e ad 8 da Sant'Agata di Militello, Possiede l'ospedale Pellegrini, l'eredità Auriti per doti e pel culto, fondata nel 1825, e due legati. Territorio coltivato a boschi e ad ulivi. Olio e legname.
   Cenni storici. — Vogliono alcuni che la sua fondazione delibasi attribuire ai Normanni, ma trovansi documenti che parlano d'Alcara come esistente prima dell'arrivo di Ruggero in Sicilia. La sua origine è più antica ed è a credere sorgesse dopo la distrazione del Castrum, il quale, conforme a quel che afferma il Fazello, sorgeva vicino ad Alcara sopra un monte assai alto e sul quale i coltivatori hanno rinvenuto ruderi, mattoni e monete dell'epoca ellenica.
   Coli, elett. Naso — Dioc. Patti — P3 T.
   Militello di Rosmarino (2136 ab.). — Sorge in varie borgate, su colline, circondate dai rivi Rosmarino e San Filadelfìo, in ampio territorio sino alla spiaggia ove sta Sant'Agata di Militello, da cui dista 6 chilometri. Olio, vino, granaglie, seta, marmo, alabastro, calcite e gesso.
   Cenni storici. — E luogo antico, e, dopo la seconda Guerra Punica, divenne colonia romana. Al tempo dei Normanni e degli Svevi era immediatamente sotto il dominio regio e sotto gli Aragonesi l'ebbe il milite Carcia Saneio de Grua. Divenne poi feudo dei Dranciforte dei principi di Luterà.
   Coli, elett. Naso — Dioc. Patti — P3 a Sant'Agata di Militello, T. ad Alcara li Fusi.
   San Marco d'Alunzio (2428 ab.). — In parte sopra un'erta collina, a 4 chilometri dal Tirreno e ad 8 da Sant'Agata di Militello, con alcuni belli edifizi, un Ospedale, un Monte agrario e un Monte di pietà per dotazioni alle fanciulle povere. Grano, vino, olio, molte frutta, pascoli e bestiame abbondante. A circa 7 chilometri dall'abitato trovasi la celebre fonte Milisca, calda d'inverno e fresca l'estate.
   Comi storici. — AVJv-nov, Aluntinm, era una città antichissima fra Tindari e Galacte, la cui fondazione era attribuita da alcuni autori ad una porzione dei compagni d'Enea rimasti in Sicilia sotto un capo di nome Patron (Dionis., i, 51); ma probabilmente era in realtà una città sicula.
   Non se ne trova menzione in Diodoro ne è ricordata nell'istoria prima della conquista della Sicilia pei Romani. Ma, al tempo di Cicerone, pare fosse un luogo di qualche importanza. Ei ne parla come dì una città taglieggiata orribilmente da Verre il quale, non pago delle estorsioni rovinose in granaglie, costrinse gli abitanti a consegnargli tutti i loro oggetti d'oro e d'argento cesellalo (Gir;., Verr., ni, 4-3 ; iv, 23). Apprendiamo dalle iscrizioni ch'essa conservò il grado di municipio ed era una città florida, almeno sino al tempo d'Augusto.
   La sua situazione fu argomento di molte dispute, ma sonvi ragioni validissime in prova ch'essa occupava l'area stessa dell'odierno San Marco d'Alunzio (Smith, Sieily, p. 97). Codesta situazione concorda esattamente con quella descritta da Cicerone il quale ne dice che Verre non si degnò di salire alla città stessa di malagevole accesso (quod crai difficili ascensu atque arduo), ma rimase al basso sulla spiaggia ed inviò Arcagato a far eseguire i suoi ordini di spogliazione {Verr., iv, 23). Varie iscrizioni altresì si conservano in San Marco d'Alunzio o vi furono scoperte, ima delle quali incomincia tó Mftsénov tffiv 'AXovtivwv (Castell., Inscript. Sicil., p, 55).