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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Mistretta
   497
   San Fratello fu così chiamato da tre fratelli, Filadelfo, Alfio e Cirino, martirizzati sotto l'imperatore Valeriano. Fu quindi abitato da una colonia di Longobardi che accompagnarono in Sicilia Adelaide, moglie del re Ruggero. Fu un feudo dei Gravina di Palagonia.
   Coli, elett. Mistretta — Dioc. Patti — P2 T.
   Mandamento di SANTO STEFANO DI CAMASTRA (comprende 5 Comuni, popol. 19,142 ab.). Il territorio, parte in colle, è fertilissimo ed è coltivato principalmente a vili, ulivi ed alberi da fruita e non manca di pascoli eccellenti per l'allevamento di molto bestiame. Boschi da cui estraesi legname da ardere.
   Santo Stefano di Camastra (5137 ali ). -Graziosa città moderna sopra un'amena altura in vicinanza del Tirreno, a 13 chilometri da Mistretta. Dall'antico palazzo baronale godesi di una superba veduta di quasi tutta la costa settentrionale dell'Isola e delle Lipari. Possiede un piccolo porto, compreso nel dipartimento marittimo di Messina, con approdi bisettimanali dei vapori postali della Compagnia Generale di Navigazione. Grano, viti, olivi, frutta, ubertosi pascoli, legname, bestiame grosso e minuto. È un paese multo industrioso e sono rinomate le sue fabbriche di stoviglie premiate nelle esposizioni di Firenze, Londra, Parigi, Milano e Torino.
   Venni storici. — Fu feudo dei Lanza, principi di Trabia.
   Coli, clctt. Mistretta — Dioc. Patti — Ps T.
   Caronia (1211 ab.). — Procedendo da Santo Stefano di Camastra si arriva al celebre Bosco di Caronia, il più vasto della Sicilia, come quello ch'è lun^o circa 22 chilometri, largo 20 e fittamente popolato di quercie, sugheri, olmi e frassini, proprietà dei duchi di Monteleone. Seguendo il fiume di Caronia si arriva a Caronia sopra amenissime colline, a circa 2 chilometri dal Tirreno, con castello. A 20 minuti di là dal fiume, il villaggio detto Marina di Caronia, con piccolo porlo. Seguono alture vestile di mirti, cisti e lentischi. Alle falde dei pendii, rovine dell'antica Calacte, la quale stendevasi sotto 1' odierna Caronia. Di là si pone piede in lussureggianti giardini, agrumeti, ubertosi uliveti e ridenti vigneti, che, in quasi tutta la lunghezza della spiaggia e per 4 chilometri di sfondo, arricchiscono il paese. Dopo questa zona bene coltivata si mette piede nei boschi, dei quali uno, denominato Maglia, di proprietà comunale, è dei più maestosi della Sicilia. Si valica quindi il fiume Fonano (l'antico Chijdos) coll'ampio letto ricco di oleandri e di tamarischi. Pingui pascoli, bestiame, cacciagione, carbone.
   Cenni storici. — Kx/Jy.-ra, Calacte, antica città a circa mezza strada fra Tindari e Cefalo, derivò il nome dalla bellezza dei suoi dintorni; l'intiero tratto costiero, fra i monti Erei ed il mare, fu infatti chiamato dai primi coloni greci -    In un periodo posteriore quel disegno fu ripigliato dal siculo Ducezio, il quale, dopo la sua espulsione dalla Sicilia e il suo esilio a Corinto, tornò dal Peloponneso a capo di un corpo di coloni; ed avendo ottenuto valido appoggio dai vicini Siculi, segnatamente da Arconide, dinasta d'Erbita (Speriinga), fondò sulla costa una città, la quale pare fosse chiamata dapprima come la regione stessa Cale Ade, nome che fu poi contratto in Calacte (Diod., in, 8, 29).
   La nuova colonia pare si trasformasse rapidamente in florida città, ma noi non abbiamo notìzie successive delle proprie vicende. Le sue monete ne attestano la esistenza continuata qual città indipendente prima del periodo del dominio romano
   63 — 1„» l'atrla, voi. V.