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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.6(3
   Parte Quinta — Italia Insulare
   gelsi, carrubi, ecc. La strada, che conduce dalla stazione a Taormina, percorre due chilometri della strada di Messina, e sale poi, a capo di Taormina, in ampii circuiti con belle vedute. Piazza Filea, strade Giovanni e teatro Greco, teatro Margherita, ecc. Le rupi in vicinanza, piombanti nel mare, sono piene di grotte che si possono visitare 111 barchetta. Cereali, viti, gelsi, melagrani, cedri, mandorli, agrumi, fabbriche di cemento idraulico.
   Cenni storici. — Già famoso nell'antichità per l'antichissima Nasso, prima colonia e città greca, come abbiamo visto, in Sicilia, Giardini acquistò ai dì nostri nuova celebrità per l'imbarco del Garibaldi e delle sue schiere, e il suo passaggio in Calabria alla conquista del reame di Napoli, di cui ecco la descrizione.
   All'arrivo del Garibaldi a Giardini, la sera del 18 agosto 1860, l'imbarco delle sue truppe era già incominciato sui due vapori, il Torino ed il Franklin, inviati a tal uopo da Palermo, il primo con 1000 uomini della spedizione di Terranuova o Bertam dal Golfo degli Aranci in Sardegna. Essi furono aggiunti alla brigata Bixio, ma posti sotto il coniando dello Zacclii. Anche una porzione della brigata Eberhard era stata spedita da Messina, e con essa il figlio di Garibaldi, il Menotti, con la sua compagnia di bersaglieri, e 4 obici di montagna.
   La spedizione sommava in tutto a 4200 uomini, divisi come segue: Brigala Bixio, 2500 ; Volontari sotto lo Zacchi, 1000; Brigata Eberhard, 700.
   E impossibile porgere un' idea adeguata del come la gente fosse stipata nei due suddetti piroscafi. Nc-1 Torino, a elice di 700 tonnellate, stavano 3000 uomini, e nel Franklin, a ruote di sole 200 tonnellate, 1200 uomini.
   L'esercito borbonico nella Calabria Ulteriore annoverava circa 30,000 uomini, sotto il comando del generale Vial, il quale aveva il suo quartier generale a Monteleone, e, dei rimanenti, 12,000 circa erano scaglionati lungo la costa a Bagnara, Scilla, Torre di Cavallo, Pizzo, fino a Reggio, mentre 1800 stavano inseguendo Missori e la sua banda con la quale era già riuscito a sbarcare, senza esser visto, in Calabria presso Canatello, non molto lungi da Pizzo.
   I Borbonici pare avessero fìtto il chiodo che Garibaldi dovesse necessariamente sbarcare in faccia al Faro, ed eran così convinti che Reggio e la costa non sarebbero stati minacciati, che vi lasciarono 8 compagnie soltanto sotto il comando del generale Callotta. Il generale Melendez comandava i forti e le truppe lungo la costa del Faro, sotto il comando superiore del generale Briganti a Bagnara. Missori era stato primieramente avvertito di osservare, verso il capo dell'Armi, 24 chilometri a sud di Reggio, per esser pronto a coadiuvare lo sbarco in quella direzione.
   II 20 agosto, verso le due del mattino, i due vapori giunsero in vista di Mellto, fra il capo dell'Armi e il capo Sparavento. Non lungi dai primo il Torino diede in una seccagna ; Garibaldi fece sbarcare immediatamente tutte le truppe e il Franklin si adoprò tosto a scagliarlo dalla sua posizione pericolosa, ma non gli potè venir fatto In quella giunsero due legni da guerra borbonici, VAquila e il Fulminante, i quali, scorto il Torino arenato, cominciarono a cannoneggiarlo, in un coi Volontari sbarcati, i quali salivano lentamente per le colline in direzione di Reggio. 11 Franklin, che batteva bandiera americana, fu lasciato tornare senza molestia a Messina; non così il Torino, il quale, avendo bandiera italiana, fu fulminato furiosamente, come dicemmo, dai Borbonici, che, sbarcati poi sull'imbrunire, gli appiccarono fuoco.
   Garibaldi spinse immediatamente le truppe sbarcate alla volta di Reggio per la strada maestra che corre lungo la marina. Il Bixio teneva la destra e l'Eberhard la sinistra; il Missori, che aveva appreso lo sbarco felicemente effettuato dal Garibaldi, lo aveva raggiunto con porzione della sua colonia già ingrossata sino ad 800 uomini, ed ebbe ordine di prender parte all'attacco di Reggio di Calabria.
   Coli, elett. Francavilla di Sicilia — Dioc. Messina — P2 T. e Str. ferr.