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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caslroreale
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   Fig, 13:). Medaglia di Taormina.
   Apollo con una corona d'alloro intorno al capo (fig. 133) e colla scritta UWAI'IvTA od U'XM ! I M; e sul rovescio liavvi un tripode che indica probabilmente che Nasso t'n l'ondata sotto la sanzione del nume delfico. Altre medaglie portano la testa eli Bacco o Minerva. Ve n'ha una, la quale ha da un lato la testa di Giove e l'aquila coi fulmini dall'altro.
   L'odierna Taormina occupa sempre l'area dell'antica, sopra un'alta collina elio forma l'ultima proiezione della giogaia, che slendesi lungo la costa dal capo Peloro sino a codesto punto. 11 silo della città è alto circa 250 metri dal livello del mare, mentre una rupe ripidissima e quasi isolata, coronata da un castello saracenico, ergesi circa 150 metri più
   in alto. Era questa, senza alcun dubbio, l'antica Acx, o cittadella, la posizione inaccessibile di cui parlarono gli antichi scrittori. Porzioni delle antiche mura rintraedansi, ad intervalli in giro alla collina, la cui intiera sommità era occupata evidentemente dalla cillà antica.
   lh> mi iti illustri. — Taormina diede i natali a Tisandro, celebre per le sue vittorie nei Giuochi I'izii ; Timeo, storico, che censuro tutti i sommi filosofi antichi, non esclusi Aristotele e Platone, e lasciò alcuni scritti sugli avvenimenti della Sicilia e dell'Italia, e sulla guerra dì Tebe; Evagrio, discepolo di S. Pancrazio, e costui successore nello episcopato; Teofane Ceramco, arcivescovo e grande oratole, che fece un ampia raccolta di omelie greche, ancora esistenti parte col suo, e parte col nome di Gregorio Geranio.
   Coli, elett. Francavilla di Sicilia llioc. Messina P2 T. e Str. ferr.
   Castel Mola (118S ab.). — A 398 metri dal livello del mare e a 3 chilometri da Taormina, da cui vi si ascende per una scoscesa strada a zig-zag, movendo da porta Messina, a esl. La strada passa poi sotto l'antico acquidotto, costeggiando precipizi tremendi, di calcare giallognolo, sotto i quali scorgesi il cortile erboso del castello, o La Rocca. Non v'ha che un ingresso a Mola, murata per una parte con la data del 1578. La chiesa principale ha un portone singolare, con arco tondo, poggiante su pilastri di marmo rosso, e contenenti cuspidi racchiuse entro ornati dentellati, portone assai simile a quello della Madonna della Lettera nella città al basso. Nel muro vedesi incastrata un'iscrizione greca. In vetta alla rupe son le rovine di un antico castello medioevico, il quale era in addietro uno dei nuinicipii dipendenti da Taormina. L'estesissima veduta che godesi di lassù sopra una terza parte della Sicilia, compreso l'Etna e circa 30 vulcanelh che a nord e a sud gli fanno corona, l'aria saluberrima che vi si respira, l'ubertosità dei campi che lo circondano, hanno procacciato a Castel Mola il soprannome di Paradiso della Sicilia. Vino, olio, frumento, ghiande e fichi d'India. Da Castel Mola si può salire a monte Venere, alto 884 metri.
   Cenni storici. — Per un sentiero di quelle alture dirupate, si arrampicò, nel 394 av. C., Dionisio di Siracusa, in una notte invernale e nevosa e sorprese la guarnigione sicula. Scendendo quindi, assalì la città e vi entrò, ma ne fu prontamente ricacciato, e rotolò nella ritirata giù pel declivio scosceso, scampando a mala pena, e con una ferita, dai nemici che lo inseguivano.
   Coli, elett. Francavilla di Sicilia — Dioc. Messina — P2 T. a Taormina.
   Giardini (2795 ab.). — Stazione ferroviaria di Taormina, da cui dista 5 chilometri, nell'ampio dominio costiero, inondato dalle correnti di lava dell'Etna, con a sinistra il capo Schisò, che protendesi, col forte di Schisò, nella marina. Nella state vi regna la malaria, ma tutt' ingiro stendonsi bei giardini d'aranci, limoni, fichi, mandorli.
   57 — .Li Patria, voi. V.