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Parte Quinta — Italia Insulare
Fig. 130. — Taormina : Palazzo Gorvaja (da fotografìa).
osserva tuttora un piano della galleria rettilinea che formava il proscenio, dirimpetto al quale è un corridoio sotterraneo, aperto in parte, che potè adoperarsi come hronteion pei vasi di bronzo con pietre, coi quali imitavasi il tuono. Quasi intiera è la scena in cui cntravasi per due porte laterali e per una più larga nel mezzo ora distrutte, decorate di nicchie con statue e di colonne corintie.
Ai lati del proscenio, due edifìzi rettangolari, nell'uno dei quali poteva essere il luogo destinato agli esercizi militari (strategeum), e l'altro, distribuito in più sale, era forse ad uso degli attori e dei cori Tutto il teatro, ornato di colonne di marmo variegato di rosso tolto dalle cave vicine alla città e in granito o marmo di Numidia, di cui abbelhronsi poi le chiese di Taormina, fu costruito con la più rara perfezione, Quantunque rovinato e all'aria aperta, conserva ancora tale una sonorità che da ogni punto dei gradini si ode il suono più leggiero e chiaro e distinto di quel che si pronunzia sulla scena. Un'iscrizione dietro la scena ricorda la distruzione del teatro pei Saraceni e la sua restaurazione nel 1748.11 Duca di Santo Stefano si servi dell'ornato della scena pel suo palazzo sunnnentovato.
Dei residui artistici, rinvenuti fra le rovine, il custode del teatro ha fatto una piccola collezione, nella quale ammiratisi, fra le altre cose, un torso di Bacco, una testa di Apollo, iscrizioni, musaici, un sarcofago ed altri frammenti di minor conto.