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Parte Quinta — Italia Insulare
borgo di Castel Mola, di cui diremo in seguito. La testa della città è formata a est dalla piazza Vittorio Emanuele nel cui lato occidentale sorge il normanno Palazzo Corvaja (figg. 130-131), costruito nel 1372 e detto anche Palazzo dei signori le.deschi per esser stato donato, nel 1418, da Martino all'Ordine Teutonico, Le mura in fondo, di grossi massi quadrati, voglionsi avanzi di un tempio di Minerva; il tetto è merlato, il pianterreno ha mura con grandi bozze nelle quali sono soltanto anguste aperture; un fregio ben disegnato ricorre sotto il primo piano e sopra quel fregio apronsi larghe finestre gotiche divise ciascuna in tre parti da piccioli e svelti colonnini con capitelli corinzi! Entrando nella corte dal lato piccolo meridionale (piazza Cavour) vedesi in alto un rilievo in tre parti: Creazione d'Eva, Adamo ed Eva col serpente, lì lavoro di Adamo e di Eva, del secolo XIV. In questo palazzo gli antichi principi Normanni potevano difendersi per settimane e mesi contro i Saraceni, i vicini signori feudali e i re siculi, perchè costruito più per la difesa guerresca che per la comodità della dimora.
Percorrendo, pel suddetto corso Umberto, l'intiera lunga città, incoritransi a destra e a sinistra avanzi numerosi d'architettura medioevale. Per la strada Naumachia si scende al giardino Capitolo con la cosidetta Naumachia (luogo per combattimenti navali), edilìzio In mattoni lungo 130 metri e largo 12. I canali che lo rifornivano di acqua sono sempre visibili, e dimostrano ch'esso era un gran serbatoio od un bagno pubblico piuttostochè una naumachia, dacché una città situata come Taormina aveva lì presso il mare pei combattimenti navali. Sulla collina soprastante, stavano cinque serbatoi piccoli, uno dei quali, detto lo Stagnane, è sempre conservato. All'una estremità s'apre un condotto per l'acqua che veniva da Mongiuffi Melia, e in una vòlta laterale è un tubo, per mezzo del quale vuotavasi il serbatoio.
Quest'acquedotto era d'origine greca, e fu costruito per provveder d'acqua la vicina NasSO» Esso corre lungo la via principale di Taormina e si può rintracciar sotto un muro dirimpetto all'albergo Bella Veduta. A qualche distanza dalla Naumachia, e piegando gradatamente a sinistra, esso proseguiva a traverso il luogo ora occupato dalla stazione ferroviaria di Giardini.
Piii oltre, sul Corso, a sinistra, sorge il Duomo dedicato a S. Nicola, costruito nel 1330 come basilica, con nave a croce e cupola ottagona, ma strozzato nell'interno. Ha una facciata italiana; ma la porta a nord ò a sesto molto acuto e presenta un buon esemplare dello stile gotico-siciliano, particolare a questa città. Ha colonnini sottilissimi con piccoli capitelli fogliuti, ed un frontone marmoreo poggiante su modiglioni, con figure del Salvatore fra S. Pietro e S. Paolo in medaglioni. La porta, dal fondo all'apice dell'arco, è circuita da una vite con grappoli, sorgente in apparenza da vasi in fondo: e il tutto è racchiuso da un gocciolatoio di nera lava, sorretto da svelti colonnini, con bianchi capitelli marmorei. A destra dell'aitar maggiore, è una statua della Madonna, e nella piazza in faccia, sorge una fontana monumentale col bacino sottostante, poggiato su quattro giovani, e il soprastante su quattro mostri ; in cima un centauro ed un giovane con la croce e il globo del mondo (tìg. 129).
A destra, in alto, due palmizh con l'antica pittoresca rovina della Badia vecchia, la quale conserva sempre tre duplici finestre ad archi molto acuti «n lava e marmo, e una porta parimenti a sesto acuto nel pianterreno (fig. 132). L'iscrizione nella corte è del 1372 e lo stemma quello dell'Ordine Teutonico.
Delle altre chiese di Taormina sono notabili le seguenti : l'Addolorata, con un antico dittico della Visitazione, dipinta a tempera su fondo d'oro ; Santa Caterina, con una statua della Santa in bianco marmo, del 1473; Sant'Agostino, sull'orlo del precipizio, con una veduta stupenda dell'Etna, ed un trittico del Quattrocento dietro il coro; i Cappuccini, fuori della città, con portone assai simile a quello del Duomo,