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Parte Quinta — Italia Insulare
e 907 metri sul mare. Primeggia fra le chiese la Matrice, bella e ricca di preziosi marmi colorati e di pregevoli dipinti, fra cui una Cena Domini, della scuola di Guido Reni ed una statua di Santa Caterina da Siena in marmo giallognolo. Nell'altare di San Nicolò di Bari ammiransi bassorilievi del Gagini. Parecchie altre tele notabili nelle due chiese dei soppressi conventi di San Domenico e di Sant'Antonio di Padova ornate di stupendi altari marmorei. Teatro edificato a proprie spese dalj'avv. Benedetto Cernuti che ne fece poi dono al Comune. Parecchie scuole, ospedale, ricovero di mendicità, asilo infantile, monte agrario e di prestiti, ecc. Viti, grano, granone, orzo, civaie, gelsi, castagne, legname, lino, noci, nocciuole, frutta secca, pascoli, animali bovini, lanuti e suini, caci-cavallo molto stimati. Tessitura casalinga di panili grossolani belli e forti di lana detta abbraggio.
Cenni storici. — Appartenne in feudo, con titolo ducale, alla famiglia Bonanno dei principi di Cattolica, i quali vi abitarono un bellissimo castello edificato da Federico TI: a codesto castello andavano unite due torri, una delle quali è in rovina e l'altra ancor ritta è di forma pentagona.
Coli, elett. Patti — Dioc. Messina — P2 T.
Basico (1887 ab.). — A 515 metri d'altezza e a 5 chilometri dal mare. Territorio abbondante di prodotti, principalmente di granaglie, vino ed olio. Copiose acque potabili.
Cenni storici. — Fu feudo della famiglia d'Aragona, indi dei De Maria pei acquisto fattone il 1G giugno 17GG. Eravi anticamente un celebro monastero di donne, sotto il titolo di Monastero dì Basico, in cui fu professa la figlia di Federico II d'Aragona e abbandonalo verso l'epoca dei Vespri per essere divenuto asilo malsicuro contro la barbarie nemica. Ruderi antichi attestano della residenza in Basico in varie epoche di popoli diversi
Coli, elett. Patti — Dioc. Messina — P2 a Falcone, T. a Furnari e Slr. ferr. locale.
Mandamento di NOVARA DI SICILIA (comprende 5 Comuni, popol 16,893 ab.). — Territorio ricco di selve, ricettacolo di abbondante cacciagione ; prodotti principali: cereali ed olio; miniere di rame, piombo argentifero e zinco; molte cavedi pietra da taglio per gradini, zoccoli, ecc.
Novara di Sicilia (8192 ab.).— Sorge in bella ed amena situazione a 24 chilometri da Castroreale e in aria saluberrima, con veduta del Tirreno dirimpetto allo arcipelago Eolio. Legnami di quercia, castagno, noce; bozzoli, formaggi, nocciuole, frutta verdi e secche, di cui si fa attivo commercio ; carbone vegetale, ortaglie, minerali metallici, specialmente d'antimonio.
Ceniti storici. — No-/-., Noae era un'antica città siciliana che vuoisi fondata al tempo delle colonie greche e distrutta dai Saraceni. Il suo nome non e però ricordato nell'istoria, ma trovasi in Stefano Bizantino, che lo citò da Apollodoro ed in Plinio (111, 8, s. 14) che annovera i Nomi fra le comunità dell'interno della Sicilia. La sua situazione non è ben nota, ma ò probabile sia quella della odierna Noara, o Novara eli Sicilia, una delle prime città occupate dai Normanni (Clbv., Sicil., p. 906).
Coli, elett. Patti — Dioc. Messina — I'2 T
Falcone (1398 ab.). — Villaggio in amena situazione e in territorio fertile di cereali e frutta d'ogni sorta, con abbondante esportazione.
Coli, elett. Patti — Dioc. Messina — P T. e Str. ferr.
Furnari (2625 ab.). — Sorge ad 11 chilometri da Novara, non lungi dal castello di Olivieri sopra un poggio, con un'antica rocca diruta e in aria salubre, Suolo fertile in olio, biade, gelsi, con due sorgenti d'acque minerali, una solforosa e l'altra ferruginosa per bevanda.