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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.6(3
   Parte Quinta — Italia Insulare
   fu detta in antico Fonte di Venere, nome bene appropriato sia per le sue virtù curative, sia per l'amenità del luogo ove essa si trova. Vetustissimi avanzi ivi dimostrano come fossero state in gran pregio, nelle epoche greca e romana, quelle acque, le quali nel 1643 furono coucesse'per privilegio da Filippo III al Comune e da poco cedute al proprietario attuale. Una dotta e ricca pubblicazione del dottore Francesco Dichiara di Palermo Sulle proprietà chimiche e terapeutiche delle acque termo-minerali di Termini-Castroreale „ mette in rilievo 1 molti pregi dello stabilimento, per la sua posizione incantevole dichiarato stazione climatica di primo ordine, e per gli splendidi risultati ottenuti dall'uso delle acque, premiate con medaglia d'argento all'esposizione di Messina del 1882. Noi ci limitiamo solo a far notare che, oltre alle malattie cutanee, l'uso di quei bagni guarisce mirabilmente: gotta, scrofola, gastralgie, nevralgie, sterilità, sifilide, reumatismi, ecc., e che ogni anno, principalmente da maggio ad agosto, vi accorre un gran numero di forestieri, non solo dalla Sicilia, ma anche d'oltre mare, i quali trovano anche lo stabilimento geniale ritrovo, ottimo luogo di villeggiatura. A poca distanza dal suddescritto, lo stesso proprietario di recente impianto un altro stabilimento di acqua ferruginosa-alcalina. La sorgiva somministra 41 litri d'acqua al minuto, la quale è stata analizzata dagli illustri chimici prof. Vincenzo Olivieri ed Emanuele Paterno, senatore del Piegno. Lo stabilimento è stato costruito in seguito agli ottimi risultati ottenuti dall'uso dell'acqua, e successivamente nulla è stato trascurato di tutto quello che richiedono i progressi dell'idrologia: bagni freddi, caldi, alla russa, dolci, ecc. Quell'acqua è proficua nelle affezioni nervose a fondo astenico, nel diabete, nei catarri cronici delle vie digestive, dell'utero, della vescica, nelle affezioni gottose, nella sterilità, nei reumatismi, ecc., e si adopera anche per bibita, producendo effetti prodigiosi. Il Governo, avuto riguardo all'importanza di quel luogo, per l'accorrenza dei forestieri, vi aprì nel 1892 una collettoria postale, dipendente dall'ufficio di Gastroreale.
   11 bilancio preventivo del Comune di Gastroreale era nel 1892 il seguente: Attivo Passivo
   Entrate ordinarie.....L. 79,114.07
   Id. straordinarie .... * 18,289.94-
   Differenza attiva dei residui . » 3,003. 71
   Partite di L'irò e contabilità speciali I 10,438. 94
   Totale L, 116,846. 6fi
   Spese obbligatorie ordinarie . . L. 52,989. 50
   ld. straordinarie. » 46,368. 16
   Partite di griro e contabilità speciali » 10,438. 94
   Spese facoltative. . . . . * 1,050.—
   Totale L. 110,846.66
   Cenni storici. — Assai remota ed incerta è l'origine di Castroreale, ma dalle molte scoperte archeologiche ne' suoi dinLorni e dalle relazioni degli antichi scrittori chiaro apparisce che fu edificato nell'epoca greca presso o nel luogo di Artemisia, piccola terra 'greco-sicula non lungi da Milazzo, ove sorgeva il castello Artemisio, Erra quindi il Fazcllo affermando che Castroreale fu edificato nel 1330 da Federico 11 di Aragona e a smentirlo basta solo ricordare un privilegio di Federico dato in Messina il 24 marzo 1324. In fatti, visitando Federico lì la città in quel tempo clic erano frequenti le invasioni da Napoli degli Angioini, divisò di stabilire sul colle di Cristina una specie di fortezza difensiva e fece a tal fine rialzare l'antico castello e munirlo di nuove mura, dando alla città, in luogo di Cristina, il nome di Castroreale col titolo di fedelissima, come leggesi nel suo diploma. La città divenne la sua dimora prediletta e volle per soprammercato che godesse di tutti i privilegi onde fruiva Messina, privilegi che furon poi confermati dal re Martino I, con decreto promulgato in Catania il 6 aprile 1403, e anche da Alfonso I nel 1435. Carlo V poi, con decreto del 18 luglio 1522, assegnò a Castroreale un territorio proprio, separandolo da quel di Milazzo, e gli conferì in pari tempo il titolo di città. Castroreale ebbe allora nel Parlamento il 37° posLo, mentre Milazzo occupava il 38.