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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.6(3
   Parte Quinta — Italia Insulare
   Fu sempre città demaniale, e quando il re la vendette ad un barone, i cittadini si riscattarono dalla servitù feudale. Nel Parlamento di Sicilia, dai tempi più antichi sino al 1843, conservò la prerogativa di tre rappresentanti, uno nella Camera dei Comuni, e due in quella de' Pari.
   Uomini illustri. — Ila dato i natali a molti uomini preclari, distintisi nel fóro, nella magistratura, nella medicina, nell'insegnamento. Il più insigne di tutti è l'abate Antonio Scoppa, che visse a Parigi nella rivoluzione del 1789, e chiamato in Italia nel 1816 a istituire il sistema Lancastriano nell'insegnamento, morì in Napoli nel 1817. Autore di molte opere: la sua Grammatica francese-italiana si diede nelle scuole sino a quando si preferì quella del Torretti ; la sua Versificazione apparve ai Francesi talmente nuova per gli accenti della loro poesia, che onorarono l'autore di membro dell'Accademia di Francia.
   Coli, elelt. Milazzo — Dioc. S. Lucia del Mela — P2 T.
   Gualtieri Sìeamìnò (3284 ab.). — Situato sulla destra del torrente Muto, chiuso da colli e con ristretto orizzonte, a 3 chilometri da S. Lucia del Mela e a 5 chilometri dalla stazione ferroviaria, in territorio fertile di agrumi, vino, olio e pastorizia.
   Cenni storici. - Un tempo feudo col titolo di ducato della famiglia Avarna.
   Coli, elett. Milazzo Dioc. Messina e S. Lucia del Mela — P3 a Spadafora San Martino,
   T. a S. Lucia del Mela.
   San Filippo del Mela (3347 ab.). — In piano, sopra un terreno calcareo, a circa 100 metri sul livello del mare, tutto coltivato intensivamente a vigne, ulivi, agrumi e frutta. E poco distante da S. Lucia, circa un chilometro dalla stazione Olivanella della tramvia Messina-Barcellona. Ottima residenza invernale per l'aria tepida. Cave di calce grassa ed idraulica, gesso.
   Cenni storici. — Sino a pochi anni prima del 1S60 era un sobborgo del Comune di S. Lucia, elevato indi a Comune a sè. Ai tempi del conte Ruggero il luogo ove oggi sorge il caseggiato era una campagna, probabilmente coltivata dai Saraceni. Il conte normanno, come era uso, fondo un'abazia di Basiliani, dando all'abate il diritto angarico di esigere una vigesima dai coltivatori su tutti i prodotti del suolo» Del monastero neppure si osservano i ruderi.
   Coli, elett. Milazzo — Dioc. S. Lucia del Mela — P2 ivi, T. a S. Lucia del Mela.