Mandamenti e Comuni del Circondario di Castroreale /,.7il
Venetico (1187 ab.). — A 7 chilometri ria Rometta, con chiesa parrocchiale, in territorio di bell'aspetto, ferace d'olio e di vino. Bestiame.
Cenni storici. — Appartenne in feudo alla famiglia Spadafora dei principi di Muletto.
Coli, elctt. Milazzo — Dioc. Messina — J* T. a Spadafora San Martino.
Mandamento di SANTA LUCIA DEL MELA (comprende 3 Comuni, pop. 13,810 ab.). — Territorio ubertosissimo, coltivato principalmente ad ulivi, vigne, agrumi, frutta, cereali e legumi.
Santa Lucia del Mela (718') ab.). — Piccola città a 3fJ chilometri da Messina, a 7 chilometri dalla più vicina stazione ferroviaria San Filippo-Archi, a circa 4 chilometri dalla stazione Olivanella della tramvia a vaporo Messina-Barcellona, a circa 12 chilometri da Milazzo a nord, e da Barcellona ad ovest, ha città antica si appoggia a scena ad un colle, la moderna sta in piano. Vastissimo orizzonte di tutta la Piana, il Tirreno e le Eolie. Nel medio evo si appellò Sunta Lucia della Piana, mentre oggi assume il distintivo dal liume JIcla che le sta a sinistra, ed a destra ha l'altro iimnicello Floripotoma. Bella residenza estiva, circondata da giardini di esperidi, \igne, ulivi e praterie, e a sud da monti e foreste; aria saluberrima e abbondanza di acque potabili. E coronata nel punto più elevato da un castello arabo con dentro una torre rotonda ed un'altra triangolare. Ha una cattedrale a due navate, alquante chiese antiche, ex-conventi, alcune case con finestre a sesto acuto, ospedale, monte di prestanza, archivi abaziale e comunale antichi, casini di compagnia e diverse società operaie ed agricole. Nelle chiese si trovano alcuni dipinti di qualche pregio. Un quadro si attribuisce a Pietro Novelli, detto il Mor-realese; un altro è di Deodato Guinaccia, pittore napoletano del secolo decimosesto. Ma 1 opera migliore, visitala e studiata dagli artisti, è la IIndonna della Neve, statua di alabastro, una delle migliori del Gagini, illustrata dal pubblicista Bosario Gregorio di Palermo e da altri scrittori di.belle arti. Oltre i prodotti sopra accennati, il vasto territorio nella parte montana è ricco di pastorizia, e ancora possiede qualche foresta non distrutta. Nei monti trovasi antimonio e sorgenti d'acqua minerale.
Cenni storici. — La città non vanta origine greca, nè romana; ma rimonta ai primi tempi del Cristianesimo; ii suo nome antico è discutibile. Sotto la dominazione de' Saraceni, che avevano castello e lavacro si appellò Malkarunà, e così trovasi scritta su qualche carta antica della Sicilia. L'imperatore Federico 11 la preferì per la caccia ; con sua pergamena la qualificò deliziosa città, e ne' primi anni del secolo decimoterzo stabilì in essa la Gappellania Maggiore del Regno di Sicilia. Questa Gappellania in seguito passò in Palermo, e Santa Lucia venne mutata in abbazia prelatizia con piccola diocesi e seminario. Nel medio evo e moderno, sino al 1860, l'importanza della città stava tutta ne' suoi Prelati, de' quali alcuni insigni, come Antonio Franco, napoletano (beatificato), Barbara, Airaldi, Santacoloniba, Avolio, siracusano. Il seminario, che non era pe' soli chierici, ma una specie di liceo per gli estranei, aveva qualche rinomanza ne' tempi di generale abbandono degli studi in Sicilia ; in esso studiarono molti che poi ebbero fama, come il Cassizi, ministro di Sicilia, il Bertolami, esule e poi deputato esimio al Parlamento, e sopra ogni altro per merito il celebre filosofo calabrese barone Pasquale Galluppi. La piccola città ebbe vicende storiche sotto Federico li d'Aragona (vedi Amari, Storia del Vespro), e ai tempi delle guerre di Roberto d'Angiò contro la Sicilia, qui morì, nell'accampamento, Federico d'Antiochia. Nel 1848-49, dopo l'incendio di Messina, fu occupata dalle truppe borboniche comandate da Afan de Rivera e dal Planili, come limite della zona militare fra il Governo di Napoli e quello di Sicilia in seguito al lungo armistizio da settembre ad aprile.