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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.6(3
   Parte Quinta — Italia Insulare
   mandamentali, Saponara, Venetico, Yaldina, Rocca c S. Martino. Spadafora era allora un semplice villaggio: nei primi anni del secolo presente divenne poi Comune e soverchiò San Martino, che forma oggi un'umile e negletta sua borgata (Fazel., l)e Beh. Sic., 1, lib. 10). Ma, perduta coll'andare del tempo la giurisdizione civile sopra i suddetti sette casali, che passarono sotto il dominio di baroni, ne conserva oggi ancora la giurisdizione spirituale per essere tutti soggetti alla parrocchia di Romelia.
   Nel 1604 permutò il casale di Bauso con le colonie feudali di Rapano e Sant'Andrea, formanti ora due sobborghi col conte di questo nome. Gli altri casali le furono tolti in seguito dalla dominazione spagnuola ed eretti in altrettante baronìe. Conservò sempre però la sua divisa di città demaniale ed aveva il 47° posto nei parlamenti eli Sicilia. Per ben due volle fu incamerata per l'insaziabile rapacità spagnuola e venduta la prima volta da Alfonso d'Aragona al genovese Giovanni Bel Fiesco e la seconda al siciliano Carlo Yaldino; ma nè il primo ne il secondo ebbero la sorte di goderla un sol giorno, dacché, respinti dalle armi, recaronsi a ventura di riavere il prezzo sborsato del loro acquisto in L. 132,686.
   Uomini illustri. — Nacquero in Rometta i giureconsulti Federico Orioles, il Giurba ed altri insigni legisti e magistrati, fra cui i fratelli Onofrio ed Antonio Ardizzone, che occuparono nel secolo scorso le prime magistrature del regno (Viro Amico, Lex. Sic.).
   Coli, elelt. Milazzo — Dioc. Messina — P3 T.
   Rocca Yaldina (2837 ab.). — In fertile territorio che stendesi in colle, bagnato dalla fiumara Larina, a 7 chilometri da Rometta. Abbondanza di viti e di olivi che costituiscono due larghe fonti di guadagno.
   Coli, elett. Milazzo — Dioc. Messina — P1 ivi, T. a Spadafora San Martino.
   Saponara Villafranca (3502 ab.). — Piccolo ma grazioso borgo a 4 chilometri circa dal Tirreno e a 4 da Romelia, costruito lungo le sponde del torrente Saponara divenuto, dopo il diboscamento, la caduta di una frana e la terribile alluvione del 1863, un corso d'acqua rovinoso. Vi si veggono aneoia le ruìne di un castello antichissimo, appartenenti, con le adiacenze, ai marchesi Degregorio Albata. Una parte della popolazione vìve di traffico in qualità di droghieri ambulanti per tutta l'isola. Olio, vino, granaglie, frutta, agrumi, tabacco, pascoli, bestiame. Acque minerai
   Cenni storici. — E tradizione locale che il suddetto castello in rovina sia stato costruito sotto gli Angioini; è però probabile risalga ad età più remota e che, durante quel dominio, ne sieno state accresciute le difese. Saponara fu un feudo della famìglia d'Albata dei principi di Villafranca.
   Coli, elett. Milazzo ~ Dioc. Messina — P1 a Messina, T. a Spadaiora San Martino.
   Spadafora San Martino (3510 ab.). — In bella situazione lungo la costa del Tirreno, ad 8 chilometri da Rometta, con castello quadrato a melà dell'ampia strada, la quale continua lungo la costa traversando il suddetto torrente Saponara con a destra, in lontananza, sopra un'altura verdeggiante, il castello d'ugual nome sotto la grande montagna Antennamare (1130 ni.) che domina Messina e lo Stretto. Pesca proficua di acciughe ed esportazione di vino, granaglie, agrumi, ecc. Movimento discreto nel porto per navigazione di cabotaggio.
   Cenni storici-, — Appartenne in feudo ai ducili di San Pietro,
   Coli, elett. Milazzo — Dioc. Messina — P2 T. e Str. ferr. Messina-Cefalù.
   Yaldina (687 ab.). — in amena situazione, con suolo fertile, quantunque ristretto, a 7 chilometri da Rometta. Vino, grano, olio, frutta, con esportazione anche fuori della Sicilia. Pascoli-.
   Coli, elett. Milazzo — Dioc. Messina — P2 T. a Spadafora San Martino.