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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4.6(3
   Parte Quinta — Italia Insulare
   Venute le parti a parlamento si chiesero 24 oro per risolvere e fermare i patti della resa sopra una nave straniera. Neppur due mimiti, rispose laconicamente il Cialdini, o rendete la cittadella a, discrezione, o ricomincio il bombardamento !
   II generale L)e Martino domandò allora per grazia speciale che si soprassedesse sino alle 10 di sera ed a quell'ora fu dichiarata la resa a discrezione. La guarnigione, essendo prigioniera di guerra, fu acquartierata nelle vicine città. Il Fergola, appoggiato a due suoi aiutanti, fu condotto innanzi al Cialdini che gli stese generosamente la mano ; il povero vecchio svenne per la soverchia commozione e fu condotto sopra una fregata.
   Il generale Cialdini ordinò poi che tutti i comandanti e gli uffiziali fossero trasportati a Napoli con un mese di soldo; il Governo italiano si riservava d'incorporare o non nell'esercito coloro che ne sarebbero trovati degni.
   Un Consiglio di guerra doveva anzitutto esaminare se e quali degli uffiziali prigionieri si fossero resi colpevoli di qualche reato; i soldati che non avevano ancora compiti i cinque anni della ferma dovevano essere tosto incorporati nello esercito italiano; gli altri esser mandati alle lor case ili congedo con un mese di soldo e col l'obbligo di presentarsi se fossero chiamati
   Contemporaneamente alla resa della cittadella di Messina, smantellata a furia di popolo, arrendevasi al generale Luigi Mezzacapo la fortezza di Civitella del Tronto; ultimi due baluardi della decaduta dinastia borbonica.
   Uomini illustri. — Grandissimo è il numero dei Messinesi che vennero in fama nei tempi antichi e nei moderni. Stanno in prima riga nell' antichità i seguenti : Alemanno, celebre lirico che fiorì verso la 42a olimpiade; Aristocle, filosofo peripatetico della 113a olimpiade; Dicearco, filosofo insigne; Lupo, poeta lodato da Ovidio; Lino, poeta e storico di grido; Mamertino, oratore panegirista de'tempi di Giuliano; il medico Policreto che vìsse a'tempi del famoso Falaride, tiranno d'Agrigento, e lo storico Polizelo che fiorì verso la 50a olimpiade.
   Nei primi secoli dopo il 1000 fiorirono i poeti Mazzeo di Pacco, Rosso, Monna Riva, Stefano protonotaro. Odo e Guido delle Colonne, Tommaso di Sasso, citato dalla Crusca, che furon de' primi scrittori del volgare italiano; Felice, vescovo dottissimo; Bartolomeo da Neocastro, storico preclaro del secolo XIII, dì cui il Muratori celebra l'esattezza.
   Vissero nel secolo XIV: Nicolò Boneto, missionario in Tartaria e vescovo di Malta; Giovanni Formica, teologo, oratore e letterato valente; Giovanni Filippo de Lignamine, tipografo insigne, che divenne poi medico ili Sisto IV.
   Nel secolo XV : il giureconsulto Bar bazza ; Francesco Janello, scienziato, allievo del Lascari; Andrea Gatto, celebre oratore e vescovo di Cefalù.
   Nei secoli XVI e XVII illustraronsi : Leonardo Testa, filosofo, medico e poeta; lo storico Niccolò Caccia; il poeta Bartolomeo Spadafora; il filologo ed epigram-matista Bernardo Riccio; Cesare Marnilo, arcivescovo di Palermo, dottissimo -n giure romano; i giureconsulti F. A. Costa e F. Pancaldo; Giuseppe Muleti, medico ed astronomo, professore nell'università di Padova; Nicoletta Pascala, poetessa mentovata dal Crescimbenì; Paolo Abatissa, che tradusse in versi sciolti VIliade e VOdissea d'Omero e le Metamorfosi di Ovidio; Antonio de Lignamine, figlio del suddetto Giovanni Filippo, arcivescovo di Messina; Francesco Maurolico, uno dei più rari ingegni de' tempi suoi, profondo erudito, sommo matematico, meccanico architetto, storico, autore della Storia di Sicilia, nato nel 1494, morto nel 1575, sulla cui tomba fu scolpita un'iscrizione latina che suona in italiano:
   Te produsse Messina acciò non fosse Per Archimede sol Sicilia illustre ;