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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Messina
   m
   i Messaniani prestarono aiuto a Dione contro Dionisio il Giovane, e, dopo la morte di Dione, respinsero un tentativo di Galippo d'impadronirsi della loro città (Plut., Dinne, 58). In un periodo alquanto posteriore essi ricaddero però sotto il giogo di un tiranno di nome Ippone da cui furono liberati da Timoleone nel 339 av. C. e staccati noll'istesso tempo dall'alleanza con Cartagine a cui erano stati costretti (Plut., Timo}., 20, 34).
   Ma Messana non godè a lungo della libertà riacquistata. Poco dopo l'insediamento di Agatocle in Siracusa codesto monarca rivolse le sue armi contro Messana, e, quantunque i suoi primi tentativi andassero a vuoto nel 315 av. G. e fosse persili costretto a restituire la fortezza di Mylae di cui erasi impadronito, tuttavia pochi anni dopo (312 av. C.) venncgli fatto stabilire il proprio potere nell'istessa Messana (Diod., xix, 65, 102). Ma la sua tirannia contro il partito che lo aveva avversato gli alienò intieramente gli animi dei Messaniani, i quali afTrettaronsi a cogliere il destro della sconfitta de! tiranno ad Ecnomo (311 av. C.) per scuoterne il giogo e dichiararsi in favore dell'alleanza cartaginese.
   La morte di Agatocle addusse poco appresso sopra Messana calamità peggiori. Le bande numerose di mercenari]'. Campani segnatamente od Osci, chiamati da
   quel despota in Sicilia, furono, dopo la sua morte, costrette dai Siracusani, coll'aiuto dei Cartaginesi, ad abbandonar l'isola. Ma, giunti a Messana, ove furono accolti ospitalmente dagli abitanti, ri voi taro nsi improvvisa meni e contro di essi, ne fecero macello, impadronironsi delle loro mogli, case e possessioni e si posero per tal guisa in possesso incontrastato della città (Pol., 17 ; Diod., xxi, 18: Strab., vi, p. 268).
   Essi presero allora il nome di Mamertini (Mw.ifwo!) o figli di Marte, da Mainers, nome osco di questa deità che rinviensi anche nel latino antico (Varr., L.L., v, 73). La città però continuò a chiamarsi Messana, quantunque tentassero cambiare il suo nome in quello di Mamertina, e Cicerone infatti la chiama spesso Mamertina Civitas ma assai più spesso Messana, quantunque gli abitanti fossero a' tempi suoi appellati universalmente Mamertini. 11 periodo preciso dell' occupazione di Messana pei Manierimi non è bene stabilito, ma credesi generalmente il 282 av. C.
   I Mamertini estesero rapidamente il loro potere sul? intiero angolo nord-est della Sicilia impadronendosi di parecchie fortezze e città. L'occupazione di Reggio pei Campani sotto circostanze similissime contribuì ad afforzare la loro posizione ed essi divennero una delle potenze più formidabili della Sicilia. L'arrivo di Pirro nell'isola (278 av. G.) arrostò per un tempo il loro ingrandimento ; indarno si unirono ai Cartaginesi per impedirne lo sbarco; ma, quantunque li sconfiggesse in una battaglia e s'impadronisse di parecchie delle loro fortezze, Pirro non assali Messana e al suo ritorno in Italia i Mamertini inviarono a traverso lo strotto un esercito che assalì quello del re nella sua marcia, cagionandogli gravi perdite (Plut., Phjrr., 23, 21).
   I Mamertini però trovarono tosto un nemico più formidabile in Gerone di Siracusa, il quale, poco dopo la partenza di Pirro dalla Sicilia, s'impadronì del
   Fig. 118. — Medaglie di Messina.
   55 — l>a Patria, voi. V.