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l'arte Quinta — Italia Insulare
La Pinacoteca, annessa al monastero di San Gregorio, merita una visita per i quadri di scuola messinese che vi sono raccolti. Qui si ammirano gli unici quadri del celebre Antonello da Messina, sulla cui autenticità non cado contestazione. Sono; una Vergine col Bambino, VAnnunziata, un Angelo, un San Benedetto e un San Giuseppe. Essi sono firmati, cosi: Anno Doni. MCCCC— Sepluagesimo Ieri io Antonellus Messanensis — me pinxit (i). Noteremo poi questi altri quadri: il Presepio, di Polidoro da Caravaggio; la Trasfigurazione, del Catalani; un trittico rappresentante la Sacra Famiglia, che si attribuisce ad Andrea del Sarto ; Davide. Giacobbe al pozzo, Ester, ecc. di Agostino Scilla; la Strage degli Innocenti, del Piodriguez; il Martirio di San Placido, del Vanderbrack, una Scesa della Croce della scuola di Van der Weyden ed una lunga serie di bellissime tele dei moltissimi pittori di cui è stata doviziosamente ricca sino ai giorni nostri la scuola messinese. Ammirasi pure una piccola collezione di vasi etruschi,
Il Museo, pure annesso all'Università, contiene degli oggetti di storia naturale, lave, zolfi, metalli, conchiglie, mostruosità; una collezione di vasi greco-siculi; di medaglie antiche; una collezione di ornitologia; un'altra di marmi, fra i quali alcune tavole con iscrizioni greche ed arabe; due sarcofaghi; la statua di Carlo III del
Zagari; e finalmente la statua colossale in bronzo di Ferdinando II, del Tenerani.
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Messina possiede inoltre molte Scuole pubbliche, Ginnasio, Liceo, Istituto tecnico, Scuole tecniche, Scuole d'arti e industrie, Seminario; Convitti: Cappellini, La Farina,
di 8. Giacomo e di S. Marco del 1012; altri tre volumi di Omelie del Grisostomo, uno del 1017, uno del 1001 ed uno del 1004; l'opera di Teodoro Studita del 1105 e un'altra del 1107; un Salterio del 1116, palinsesto; il Nonwcaiwne di Gregorio Dossapatore del 1130; un San Basilio del 1132; un Evangelo del 1148; un Eucologio del 114'J; un San Gregorio Ncizianzeno del 1153; un Erange-Ustario con note musicali del 1173; un Salterio alluminato del 1470; un Commentario di Terenzio scritto leggiadramente (Saragossa 1440) ; un Plutarco in latino, in pergamena, con iniziali alluminate (1400-1470).
Importantissimi poi, benché senza data certa, sono: Del secolo IX, un Evangelo con caratteri onciali, miniature e note musicali ; del X, un San Giovanni Damasceno, e tre libri inediti di Galeno; dell'XI, le Paracletiche di S. Giovanni Damasceno e S. Cosma con musica e miniature ; un Cronico di Simone Magistro e Logoteta, inedito; un Condaciario, palinsesto; un Commentario di varii Scoliasti sulla Rettorica di Ermogene; del Xll, un Esiodo col commento di Gio. Zeze, palinsesto; il Tipico del monastero di San Salvatore di Messina, ed una Collezione di canoni per Arsenio, monaco del monte Athos, poi patriarca di Costantinopoli.
Fra le opere stampate, edizioni del secolo XV, delle quali la Biblioteca possiede una bella collezione, vanno notate : Turrecremata (Borila 1470); Mercurio Trismegisto (Treviso 1471); Epistole di S. Cipriano (Venezia 1471); Lattanzio (Venezia 1472); Ovidio (Venezia 1474); Seneca (Napoli 1475); Egidio Romeno (Padova 1478); Utino (Vicenza 1480); Flavio Giuseppe (Verona 14S0); Omero (Firenze 14S8); Casiiglio.ne, Viaggio in Terra Santa (Messina 1499).
(1) Del celebre pittore Antonello da Messina, così scrive il Vasari: « Rincrebbe la morte di Antonello a molti suoi amici ed a lui deono certamente gli artisti nostri avere non meno obbligazioni dell'aver portato in Italia il modo di colorire ad olio, che a Giovanni di Brugia d'averlo trovato in Fiandra, avendo l'uno e l'altro beneficato ed arricchito quest'arte. Perchè, mediante quest'invenzione, sono venuti di poi sì eccellenti gli artefici che hanno potuto far quasi vive le loro figure. La qual cosa, più si debbe essere in pregio, quanto manco si trova scrittore alcuno che questa maniera di colorire assegni agli antichi. E se si potesse sapere ch'ella non fosse stata veramente appresa da loro, avanzerebbe pure quesLo secolo l'eccellenza dell'antico, in questa perfezione. Ma perchè, siccome non si dice cosa che non sia stata altra volta detta, così forse non si fa cosa che non sia stata fatta, me la passerò senza dire altro : lodando però sommamente coloro che oltre al disegno aggiunsero sempre qualche cosa all'avanzamento dell'arte ».