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l'arte Quinta — Italia Insulare
lapislazzuli in sì gran copia da dare alla chiesa un riflesso generale azzurro; i fiori, le ligure, gli animali e gli uccelli vi sono effigiati nei loro colori naturali, Vòlta e cupola furono dipinte a fresco dai fratelli Filocami, Vi si ammira la Madonna del Carmelo col Precursore del Quercino (1GG5), San Gregorio con Angeli del Barba-longa (1636), San Benedetto con Placido e Mauro d'Antonello Riccio e una Madonna bizantina, in musaico su fondo d'oro, delta La Clambretta. Nell'antico monastero adiacente fu impiantata la ricca Pinacoteca, contenente i più bei quadri della scuola pittorica messinese, che è fra le più rinomate sin dai secoli XIV e XV, e una grande icona di Antonello.
Santa Maria della Valle, detta in seguito della Scala, ed ora popolarmente la Badiazza (fig. 112). — Questa celebre chiesa giace in alto, sulla Fiumara di San Francesco da Paola, una delle più ampie e devastatrici di Messina. È pittoresca ed architettonicamente importante rovina, costruita fra il 1194-97 sotto Guglielmo II qua! monastero per le donne. Anche al dì d'oggi se ne ammirano i ruderi grandiosi della chiesa; un editlzio a tre navate che poggia su alti archi acuti gotici, riccamente ornato di colonne intagliate a meraviglia; I capitelli, che ora ergonsi appena sopra d cumulo delle macerie, mostrano da per tutto fra le foglie ed i fiori finamente cesellati nella pietra, la croce normanna a quattro code. Il coro fu coperto più tardi, sotto federico II d'Aragona, di un musaico prezioso di lapislazzuli. La chiesa divenne poi famosa per un'immagine della Madonna della Scala trasportata miracolosamente e che, secondo la tradizione, arrestò nel 1347 la peste che funestava la città. Codesta immagine fu poi trasportata in Messina, ove ancora si venera, e da quel tempo incominciò la decadenza della Badiazza spogliata del suo gioiello. Le acque devastatrici della suddetta fiumara ne compirono, coll'andar degli anni, la rovina.
Santa Lugia (via Porta Imperiale). — Cori la Madonna, San Placido, San Nicolò e dodici scene della sua vita del Riccio, e la Madonna in trono di Antonello da Saliba.
Sant'Agostino (via omonima). — Della antica chiesa normanna. (1100) più non si vedono che le liscie finestre tonde (longobardiche) e le lesene nel lato nord, e della ricostruzione del 1387, la porta est ogivale riccamente ornata, bell'esempio del gotico siciliano. Vi si ammirano una statua in marmo della Madonna col Bambino, con traccie di pittura e di doratura del secolo XV; un rilievo della Natività^ di Rinaldo Bonanno dì Messina (1570); sopra l'aitar maggiore una piccola immagine della Vergine del Buon Consiglio che vuoisi trasportata nel 1467 dagli angeli a traverso il mare da Scutarì in Albania a Genazzano presso Fioma, e finalmente un Sant'Agostino del Rodriguez.
Oratorio di San Francesco dei Mercanti. — Quest'oratorio può considerarsi come un museo comprendente le più belle pitture che esistono in Messina; fra esse: la Morte di San Francesco dello Schidone, modenese; il Battesimo, la Nascita e il Vestimento deW abito di San Francesco, del Rodriguez; la Tentazione di San Francesco, del Cardillo, che qualcuno, ammirato della sua perfezione, vuole attribuire al Rubens ; la Vergine che si mostra a San Francesco, di Vanderbrack, fiammingo, allievo del Rubens e ivi sepolto nel 1665. In otto medaglioni veggonsi dipinti a fresco i miracoli di San Francesco di Andrea Suppa, messinese.
In via dei Monasteri esistono varie chiese. Citeremo fra le altre: Ss. Cosjia e Damiano, con rinomata ma mal restaurata ancona all'aitar maggiore, rappresentante la Probatica Piscina, capolavoro di Alfonso Rodriguez (1608); Sant'Anna, con una scalinata marmorea di 28 gradini di buona architettura del Filocami e del Bora; e San Rocco, con ancona raffaellesca della Madonna coi Ss. Pietro e Paolo di Antonello Riccio e il Martirio di questi due apostoli, del Rodriguez