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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Fig. 108. — Messina: Monumento all'arcivescovo Guidotto De Tabiatis nel Duomo
   (da fotografia di Sommer).
   marini e pietre dure a disegni svariati. La facciata è del 1715. All'aitar maggiore ammirasi la celebre Presentazione al Tempio, capolavoro di Gerolamo Alibrandi allievo di Leonardo da Vinci (1519), e nella navata trasversale sinistra, San Nicolò in gloria, con otto scenette leggendarie (1473). Codesto dipinto si attribuisce d'ordinario alla scuola degli Antonii, ma i dotti critici dell'arte, Crow e Cavalcasene, lo hanno rivendicato ad Antonello. Sono ammirevoli due cappelle sul lato destro, l'uria dedicata a S. Nicolò, che fu ornata di ricchi lavori a commesso nel 1695, a spese del P. Averna; e l'altra di S. Maria Maggiore, la cui immagine fu inviata in Messina da S. Francesco Borgia, che, con facoltà particolare del Sommo Pontefice, ne fece fare copia da quella del Sacro Archetipo di Roma. Nel 1608 la marchesa Zappata faceva a sue spese rivestire le pareti di questa cappella con molta profusione di marmi rari e figure di buon gusto. Nell'altare maggiore sono anche ammirevoli quattro bellissime colonne di pietra paragone. La vòlta e il cappellone di questa chiesa andarono distrutti pei tremuoti del 1783.
   Sant'Annunziata de' Catalani (fig. 109) (all'estremità di via Garibaldi, al principio di via Cardines). — Chiesa antichissima, prima dedicata a Nettuno, restaurata nel 1330 (e di bel nuovo ultimamente) e concessa ai Catalani o Spagnuoli donde il suo nome. Forma un quadrato con quattro colonne e l'interno ammodernato conserva ancora le antiche colonne di granito e cipollino con archi tondi. In questa chiesa cusiodivasi il celebre Spasimo di Polidoro da Caravaggio che ora si ammira nel museo di Napoli.
   San Nicolò dei Greci. — Sacro al culto ortodosso greco.