Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (443/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (443/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Messina
   Gli stalli del coro sono di Giorgio Veneziano (1540), ricchi di pregevolissime intarsiature, e sopra di essi, nelle pareti, vi sono tre sarcofaghi, quello a destra, presso l'aitar maggiore, dell'imperatore Corrado IV (f 1254); quello dirimpetto, a sinistra, di Alfonso il Magnanimo (+ 1458), e quello dietro, nell'abside, di Antonia, moglie di Federico 111 d'Aragona.
   Nella navata trasversale sinistra, ricco altare del Rinascimento del 1530 con preziosi rilievi della Passione e rabeschi squisiti, e, sotto l'organo, sarcofago del fondatore di codesto altare, monsignore Antonio LaLignarnine (1535). Accosto, monumento dell'arcivescovo Pietro Bellorado (1513), con statua giacente piena di nobiltà, statue ed ornali squisiti. Segue altro altare con la statua di Cristo Risorto del Gagini, con accanto sulla parete un piccolo rilievo del secolo XV rappresentante San Gerolamo in orazione. Sotto pila dell'acqua santa dei tempi normanni, sopra, una colonna con due iscrizioni greche: una ad Esculapio ed Igiea, antichi protettori della città, l'altra ad Elio Adriano Augusto Pio, padre della patria.
   Le porte della sagrestia e della canonica hanno begli ornati di Polidoro Caldara e nell'ultima una piccola quadreria coll'^4ss«/ito di Salvo di Antonio, messinese (circa il 1500), Lot di Alfonso Rodriguez, ed altri quadri bellissimi.
   11 pulpito marmoreo, di forme eleganti che rammentano quelle del calice e le virtù in rilievo, è attribuito ad Andrea Calamech di Carrara (1572) e da alcuni al Bonanno. Presso l'organo due tavole in marmo contengono i privilegi accordati a Messina dall'imperatore Enrico VI. Il Tesoro, in una camera angusta, contiene ostensori e vasi d'oro, lavori in argento, croci, lampade, ecc., preziosi e finissimi lavori degli antichi argentieri e cesellatori del paese. Nella navata di mezzo è notevole la Meridiana del dotto matematico messinese, abate Antonio Jaci. In essa, oltre i segni comuni a tutte le altre meridiane, sono segnati i giorni rispondenti ai gradi dell'eclittica e descritte per giorno le altezze meridiane del sole e le declinazioni.
   Sotto il Duomo è una cripta spaziosa a tre navate divise da basse colonne marmoree massiccie che sorreggono archi a sesto acuto con capitelli normanni. Fu consecrata nel 1638 alla Madonna della Lettera, modernamente stuccata e dipinta a fresco dal Bora.
   La Cattolica o Madonna del Graffeo (in via Primo Settembre). — Antica costruzione bizantina internamente rinnovata nel 1752.
   Santa Maria Alemanna (all'estremità di via Primo Settembre). — Già chiesa-ospizio normanno (ora magazzino) ancora col suo portone dell'epoca. Priorato dei Cavalieri Teutonici.
   San Filippo Neri. — Grandioso edilizio del Guarino (1618) con la Vergine della Vittoria e San Giovanni del Rodriguez e dipinti del Barbalonga nella sagrestia.
   Madonna dell'Indirizzo (via Cardines). — Con all' aitar maggiore un quadro di essa Madonna di Catalano il Vecchio,
   Santa Maddalena (via Cardines). — Edilizio più grande e di maggior effetto, di Carlo Marchioni di Roma (1765). Presso e in codesta chiesa avvenne nel 1848 uno dei più accaniti combattimenti fra gli Svizzeri borbonici e i Messinesi.
   Chiesetta della Page. — Con freschi nella vòlta e nella tribuna di Giuseppe Paladino; nella sagrestia il quadro raffaellesco dei Ss. Cosina e Damiano di Vincenzo Anemolo detto il Romano, e, nella sala delle adunanze della confraternita dei Bianchi una Madonna del Rosario di Antonello da Messina (1479) con sotto la città a quei tempi. Vicino, in via Santa Caterina, maestoso palazzo Grano, elegante edilìzio del Rinascimento del secolo XVI con quadreria e collezione di conchiglie.
   San Paolo. —Ha le pareti ornate di bei marmi, ordinati a commessi, con elegante disegno. Vuoisi che in questa chiesa avesse predicato S. Paolo, e convertito i Messinesi alla fede di Cristo. Si osservano molti quadri di merito. 11 monastero era grandioso,