90 l'arte Quinta — Italia Insulare
il Corso nna stupenda veduta sul mare, la costa calahra dirimpetto e l'intiero porto col suo grande movimento, i suoi velieri e vapori di tutte le parti del mondo.
1 palazzi che fiancheggiano il Corso sono in contatto l'uno eoil'altro come se fosse un solo, e si entra in città per delle grandi porte arcate disposte simmetricamente a distanze eguali La uniformità del disegno degli edifizi, la ripetizione dei medesimi ornati con linee monotone che ricorrono parallelamente ed in continuità, non presentano all'occhio dell'osservatore quel bello artistico che risulta dalla svariata applicazione dei membri architettonici, e non produce il piacevole effetto che con linguaggio tecnico si chiama movimento. Però, l'imponente massa che riunisce alla robustezza del fabbricato una certa semplicità, è noli' insieme sorprendente. Il corso Vittorio Emanuele offre una deliziosa passeggiata per lo svariato panorama che presentano i monti delle opposte Calabrie, disseminati di paesi e villaggi, monti che formano un confine segnalo dalla natura a breve distanza per rendere delizioso e bello l'orizzonte. Appiè di uno di quei monti, su di ridente suolo e tra spiagge vestite di perpetua verdura, sorge la graziosa Reggio, ricca di memorie antiche e di glorie e sventure comuni con Messina, sì negli antichi tempi che nei moderni.
Corso Cavour, tg^ Questo Corso formava in addietro, sino allo scorcio del secolo XVIII, l'arteria principale di Messina. Ivi è attivissimo il commercio minuto e regna un grande movimento sugli angusti marciapiedi. Case e chiese sono la più parte di stile barocco con terrazzini ventruti e spesso bizzarri, in ferro battuto. Lì vedesi ancora la vera fisionomia della città commerciale del secolo XVII.
Via Garibaldi. — è una delle arterie principali che traversano Messina, quasi parallela al corso Vittorio Emanuele. Un primo tratto di essa sin dal secolo XVI denominavasi via dei Banchi, perchè ivi abitavano i mercanti, ed aveva pure sede l'edilìzio della Tavola Pecuniaria o Pubblico Banco.
Via Cardinas. — Incomincia alle Quattro Fontane (con tritoni e cavalli marini), costruita dal 1714 al 1737.
Via Primo Settembre. — Detta in antico degli Amalfitani, poi & Austria, in onore di Don Giovanni d'Austria, il vincitore della battaglia di Lepanto, e poi del Primo Settembre in ricordo dei fatti avvenuti nel 1° settembre 1847.
Via Porta Imperiale. — Così detta perchè da essa fece ingresso in città Carlo V, nel 1535.
Riviera del Faro. — In continuazione del corso Vittorio Emanuele trovasi la strada che costeggia la riviera sino al Faro e viene chiamata Riviera del Faro. Lungo la detta strada s'incontrano le borgate del Ilingo, Paradiso, Pace, Sant'Agata, Ganzirri e Faro Inferiore, tutti villaggi dipendenti dalla citlà, di cui fan parte. Oltre alle dette borgate che sono attraversate dalla rotabile, vi sono lungh'essa molti casini e case che la fiancheggiano e la rendono animata e deliziosa.
PIASSE PRINCIPALI
Piazza del Municipio. — Magnifica piazza adorna di due eleganti chiostri, con la facciata dorica occidentale del Palazzo di città, che ne ha due : una in via Garibaldi e l'altra sul corso Vittorio Emanuele in mezzo alla palazzata già da noi descritta.
Piazza dell'Annunziata. — Con nel mezzo la statua in bronzo di Don Giovanni d'Austria, figlio naturale di Carlo V, del carrarese Andrea Calamech, eretta nel 1572 dalla cittadinanza in onore del vincitore della grande battaglia navale di Lepanto contro i Turchi.
CONTANE
Fonte Nettuno (fig. 101). — Ad ornamento del corso Vittorio Emanuele sta il Fonte Nettuno del fiorentino Fra Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo (1516). Una gran vasca ettagona versa l'acqua in quattro vasche più piccole con agli angoli