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l'arte Quinta — Italia Insulare
MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI MESSINA
APPARTENENTI AL DISTRETTO MILITARE DI MESSINA
Mandamenti 1°, 2°, 3° e 4° di MESSINA (comprendono 4 Comuni, con una popolazione residente, censita al 31 dicembre 1881, di 130,228 abitanti).
Messina (78,438 abitanti presenti nel centro, 120,497 presenti nel Comune e 126,449 residenti al 31 dicembre 1881. Secondo i registri dell'anagrafe municipale, 142,000 abitanti al 31 dicembre 1891). — L'ultima catena de; monti Peloritani, incoronata dì castelli semidiruti o dei forti Gastellaccio e Gonzaga, signoreggia Messina adagiata in riva al mare: un formicaio biancheggi®te di case assai simile, guardandola dal mare, ad un mucchio di calcinacci.
Laggiù alla marina lo sguardo si arresta ammirato sui palazzi che, in lunga, uguale e magnifica fila, incorniciano il porto —una cornice qual non potrebbe idearla migliore il più valente architetto. Dopo l'orrendo tremuoto del 1783, quando la città risorgeva dalle rovine, il Governo borbonico ordinò la ricostruzione di questa Palaz-zata, come la chiamano, la quale fu detta allora l'ottava meraviglia del mondo e meriterà ancora una volta questo nome quando sarà ultimata e niun vuoto interromperà più la magnifica continuità di codesta fila di palazzi colonnati costruita con la medesima pianta da un lato all'altro del porto. Altra Palazzata di quasi uguale disegno sorgeva in Messina sin dal 1620, avendola fatta costruire Emanuele Filiberto di Savoia, allora viceré di Sicilia.
Stendesi Messina in lunga curva pittoresca lungo il mare mandando, piegata da est a nord, nello stretto la falce del suo porto e sale su pel dorso delle colline in cui vengono a morire i ripidi monti Peloritani. La città ebbe varie sodi ; l'antica (fra le fiumare di Portalegni e Boccetta) stava sotto la protezione delle quattro regie fortezze: Gonzaga, Castellacelo, Guelfonia e Cittadella; le due prime offrono ora superbe vedute, la terza fu trasformata in una villa e la quarta, spianata. A nord appartengono ancora al circuito della città il sobborgo San Leone e a sud il sobborgo Zaera. Le arterie principali sono la via della Marina o corso Vittorio Emanuele, la ria Garibaldi, il corso Cavour, la via Primo Settembre, ecc.; codeste strade sono ampie e lastricate con lastroni di lava; i palazzi sfoggiano la più parte l'eleganza moderna; grandissimo il numero (84) delle chiese, ma poche soltanto hanno importanza architettonica.
POETO
Il Porto (fig. 100) è formato da una lunga e ripiegata lingua di terra simile ad una falce, donde il primo antico nome di Zancle dato a Messina. Oggidì addimandasi Braccio di San Raineri c forma il molo naturale che chiude il porto di Messina, proteggendolo anche dall'impetuoso scirocco che è il flagello dello stretto. Ultimamente fu arricchito di una Dogana corrispondente ai suoi bisogni e dei comodi e vastissimi Magazzini generali, poco lungi dalla stazione ferroviaria sul torrente Portalegni Contiene 1000 navi ed è il più largo, il più profondo e il più sicuro porto dell'intiero Mediterraneo. È fondo da 70 a 80 metri; ha una circonferenza dì 4 chilometri, una bocca di 400 metri, e le più grosse navi vi approdano alla banchina.
Questa banchina, o Quai, larga 33 metri, è ornata da una serie di palazzi, anzi che no, uniformi, costruiti fra il 1579 e il 1622 nello stile della fine del Rinascimento, incominciati in parte con disegno a più piani ma troncati, a cagione del tremuoto del 1783, al secondo piano, cotalehè sopra i mozziconi poderosi delle colonne ed esso secondo piano si stende subito il tetto.