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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Coni uni del Circondano di Sciacca
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   episcopale durante la prima parte del medioevo e il sito è identificato dal Fazello il ijuale riferisce che le rovine della città erano sempre visibili ai tempi suoi a breve distanza da Caltabellolta. Nella quali fu concliinso nel 1302, per opera del valoroso guerriero e diplomatico sciacchitano Federico Incisa, un trattato, detto appunto ili Caltabeìlotta, fra Carlo di Valois e Federico di Aragona in forza del quale fu posto fine alla guerra del Vespro e la Sicilia fu assicurata alla casa di Aragona. Nei secoli posteriori divenne un feudo dei Duchi di Ferrandina.
   Coli, elett. Bivona — Dioc. Girgenti — P= T.
   Mandamento di MENFI (comprende il solo Comune di Menti). — Territorio in vai di Mazzara, fertile principalmente in cereali e olio.
   Menti (10,006 ab.). — Detto anche Bore/etto, a 15 chilometri da Sciacca e a 6 dal mare Africano, sopra una lunga e fertile altura in mezzo ad un'aperta regione granaria e ricca di vigneti. Possiede un Ospedale per gli ammalati poveri istituito nel 1814 e un pio Collegio deLLo di Maria, fondato nel 1836, per l'istruzione femminile. Molti mulini, gran commercio di cereali, sommacco, ecc.
   Poco lungi da Menti sta la sua frazione o villaggio, detto porto Palo di Mentì, con porto fra la foce del torrente Carabi e quella del fiume Belice. Codesto porto è vicino ad Un promontorio detto capo di Portopalo e non serve che ai piccoli bastimenti mercantili.
   Cenni storici. — Presso Mentì e sul fiume JTypsas (ora Belice) sorgeva l'antica Jay ami (*W.rw), nota principalmente per la sua connessione con le leggende mitiche intorno Minosse e Dedalo; la capitale del principe Sicano Cocalo, che offri un rifugio al fuggitivo Dedalo contro il monarca cretese, è collocata da alcuni ad Inaco, e da altri a Camico. Nei tempi storici è mentovata da Erodoto (vi, 23, 24) come luogo di relegazione assegnato da Ippocrate, che l'aveva fatto prigioniero, a Scite, principe di Zancle o Messina. Eliana, che copia la narrazione di Erodoto, rappresenta Scile come nativo d'Inico; ma ciò è probabilmente un errore (Ael., V. if.,vm, 17). Platone parla d'Inico come sempre esistente ai dì suoi, ma assai piccolo; ciò non pertanto ei fa menar vanto al sofista Ippia di avere spremuto da esso 20 minae (Plat., H'tpp., p. 282). È evidente che continuò ad essere un luogo di poca importanza ed era probabilmente una mera dipendenza di Selino. Quindi è che noi non incontriamo più il suo nome, quantunque Stefano Bisantino ci dica che preservavasi sempre a cagione dell'eccellenza del suo vino. Vibio Sequester è l'unico autore ohe dia qualche accenno della situazione d'Inico là dove dice che il predetto fiume Hypsas scorreva vicino ad esso; ma il suo luogo preciso non puossi determinare. Fu feudo della famiglia Taglia via Aragona di Sciacca e indi dei Pignatelli di Monteleone.
   Coli, elett. Sciacca — Dioc. Girgenti — F5 T. e Str. ferr. Castelvetrano-Sciacca.
   Mandamento di SANTA MARGHERITA DI BELICE (comprende 3 Comuni, popolazione 20,372 ab.). — Territorio vastissimo e fertilissimo in cui, nelle buone annate, si fanno raccolti abbondanti di cereali, olio, vino e frutta d'ogni genere. I pascoli somministrano ottimi foraggi e t boschi legna da ardere.
   Santa Margherita di Belice (7467 ab.). — Sorge tra i fiumi Belice e Carabi, a 25 chilometri da Sciacca, ha alcuni belli edifizi, una chiesa parrocchiale di discreta architettura, un palazzo imponente del principe di Cutò, un piccolo Teatro ed una bellissima villa. Sommacco, cereali, ulivi, vino, frutta di ogni specie, pascoli, legna, allevamento di bestiame. Esportazione dei principali prodotti. Manifatture di bambagia. Concie di pelli.
   Cenni storici. — Sorse nel secolo XVII e fu un feudo della famiglia Filangieri princìpi di Cutò.
   Coli, elett. Sciacca ~ Dioc. Girgenti — P2 T.