Sciacca
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partigiani del conte Luna, che lo misero a morte prima ch'ei giungesse al cospetto del conte. Il quale, non pago della sua morte, fece attaccare il cadavere alla coda di un cavallo che lo strascinò in barbaro trionfo per le vie della città.
Appresso si vendicò di tutti i seguaci del suo nemico estinto e non cessò la strage che all'appressarsi degli aderenti fuorusciti del Perollo. i quali tornarono ingrossati e con grandi forze a Sciacca, mentre il Luna riparava nel suo castello di Bivona, abbandonando i suoi partigiani alla vendetta dei vincitori.
L'imperatore Carlo V, che governava allora la Sicilia, non era di umore da lasciare impunite sinnli atrocità. 11 suo viceré delegò due giudici della Corte suprema per istruire il processo. Vedendo addensarsi la procella, il conte Luna fuggì a Roma sperando nella protezione di suo zio Clemente VII.
Alle passate efferatezze illegali tennero dietro allora gli assassinii giudiziari. I giudici condannarono alla galera molti cittadini di Sciacca, altri al carcere perpetuo od al bando ed imposero una grave contribuzione alla città che aveva tollerato per sì lungo tempo l'infuriare delle fazioni Perollo e Luna. Tutti i seguaci di quest'ultimo, che caddero nelle loro mani, furono impiccati e squartati e le loro membra sbranate appese a mostra nelle città e nei villaggi dell'isola a terrore dei malfattori. Il conte di Luna dopo di avere indarno tentato di placare l'imperatore, e disperando di ottenerne il perdono, si affogò nel Tevere (1).
Uomini illustri. — Molti ne vanta Sciacca nelle arti, nelle lettere, nelle scienze e nelle armi Registreremo i principali in ordine cronologico.
Nacque, sotto il dominio dei Cartaginesi, nel 317 av. C., ila Cardilo, vasaio venuto da Reggio Calabria, il celebre Agatocle, tiranno di Siracusa. Sergio, cenobita e letterato di grido, visse nel secolo TX sotto Basilio il Macedone. Ibn-IIaggiag, nato sullo scorcio del secolo XI, aprì una celebre scuola di giurisprudenza mussulmana in Alessandria ove morì nel 541- dell'Egira corrispondente al 1149 dell'era nostra. Giorgio Perollo dell'illustre prosapia prementovata, nato nel 1101. si rese chiaro nelle armi e nelle ambasciate. G. B. Castruccio, nato nel 1218 da un calzolaio, fu prima nunzio e poi cardinale. Federico Incisa, nato nel 1276, fu un prode e preclaro generale, sommo diplomatico e gran cancelliere di Sicilia sotto Federico II l'Aragonese. Giacomo Burgio, nato nel 1290, esimio cultore delle scienze fisiologiche ; suo figlio Filippo, autore del trattato De Landemio, ecc., lasciò inediti i Commentari ad, Pragmaticam de Censibus. Benvenuto Graffeo, nato al principio del secolo XIV, divenne ammiraglio e capitanò la seconda spedizione ordinata da Pietro d'Aragona contro la Sardegna. Guglielmo Peralta, nato nel 1339, e soprannominato GuglkMjto^e, fu prode nelle armi. Andrea Pace, nato nel 1313, e Giacomo Leonfante, nato nel 1420, divennero ambedue vescovi per rara dottrina e spirito filantropico. Gerardo Nocito, nato nel 1475 da umile famiglia, fu uno dei più insigni botanici ed esperti farmacisti del suo secolo. Tommaso Fazello domenicano, nato nel 1498, dotto archeologo, poeta, oratore, filosofo, fu sopratut to storico insigne, autore del De Rebus Siculis (Palermo, 1558), la prima storia attendibile della Sicilia. Francesco Picchetti, nato nel 1509, uno dei più valenti causidici di Sicilia, occupò le più alte cariche. Antonio Inveges, nato nel 1541, potrebbesi chiamare a buon diritto PIppoerate siculo. G. Calogero Tagliavi», nato nel 1562, fu vice ammiraglio e poi tesoriere della Camera Apostolica. Michele Blasco, nato nel 1607, fu valente pittore come attestano i suoi dipinti, da noi ricordati, a Sciacca. Leonardo Amato, nato nel 1608, s'illustrò nella medicina e Cataldo
(1) Vedi Savasta, Il famoso caso di Sciacca, Palermo 1S43;~Milo-Guggino, Luna e Perollo, ecc., volumi due, Palermo 1845; La Lumia, Studii di Storia siciliana. Voi. II, pag. 219, Caso di Sciacca, Palermo 1870.
49 — l..i «'atria, voi. V.