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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Chiesa di San Giorgio dei Genovesi. —
   t'ondata in antico dalle colonie di detto popolo che in Sciacca esercitava la mercatura nei tempi in cui fioriva il famoso caricatore. Vi si vede una cimasa in mattoni slagnati forse delle antiche fabbriche di ceramica locali, tanto rinomate nei passati tempi.
   Chiesa di San Francesco d'Assisi con l'antico convento omonimo degli Osservanti, — Di architettura medioevale, vuoisi fondata dal beato Angelo da Rieti per ordine avuto dal gran santo, venne abitato dai minori Conventuali. Credesi siavi stato Sant'Antonio da Padova nel suo ritorno dall'Africa e che vi abbia piantato nella selva un cipresso. Oltre la notevole architettura del tempio, dei chiostro e dello interno del convento ammiransi i seguenti quadri: Una Immacolata di Blasco, un San Francesco di Calogero Tresca, nonché una bellissima statua in marmo di Gagini, il simulacro della Madonna della Mazza, ed altre statue. Nell'antico refettorio ammirasi un pregevolissimo affresco dei primordi del rinascimento, d'ignoto autore, rappresentante la Cena degli Apostoli, degno di attenta osservazione.
   Chiesa dì Sant Agostino — Magnifico e vasto tempio a tre navate, posto in fondo al delizioso e ampio viale omonimo; venne eretto verso l'anno 1432 unitamente all'attiguo convento dogli Agostiniani. Nel passatosecolo venne rifatto e ridotto allo stato attuale. Merita attenzione un San Tommaso da Vìllanuova, stupendo quadro di Blasco, che ha l'aria e lo stile del Ri-bera. Nella quarta cappella a destra evvi una bella composizione di Tresca il vecchio da Sciacca prege vole per effetto: San? Agostino che fulmina l'eresia. Nelle altre cappelle sonvi altri quadri del medesimo autore. Nella sagrestia conservasi un quadretto della scuola di Conca : Maria della Purità. Nel convento sin dal 18'Jl vi stanno le suore del boccone del povero.
   Chiesa di Valverde — Delta comunemente delle Giummare, di squisita architettura, adorna di stucchi ed oro con un bel portico di stile Corinzio, e ornata di preziosi marmi e magnifiche pitture quali gli affreschi di M. Rossi in sulla volla e altri due quadri del medesimo autore, San Michele &V Angelo custode, negli altari. Degno di ammirazione la Cena di Emmaus di Blasco. Nel monastero conservasi una pregiatissima pittura antica, la fondazione del Monastero per opera del conte Ruggero, ivi effigiato insieme ad altri personaggi della Corte normanna. La volta della Sagrestia è a crociera. Nell'ampia corte, in
   nicchie laterali al portone centrale, sono degne di nota, due sculture medioevali : San Pietro e San Paolo. La chiesa conserva una preziosa reliquia di San Biagio vescovo di Sebaste. L'insieme del fabbricato, di severa architettura arabo-normanna, con le sue mura merlate, le cupolette, la vastità degli edifici è imponente e richiama alla mente i tempi medioevali in cui quel luogo era il gradito soggiorno degli emiri Saraceni prima di essere ridotto a convento dei monaci di Gluny e quindi delle Benedettine.
   Chiesa di Santa Maria del Giglio con attiguo convento del terzo Ordine di San Francesco. — Nella chiesa havvi qualche antica pittura. Vi si venera divotamente la Madonna immacolata.
   Chiesa e Monastero di Santa Maria del-l'Itria detto per antonomasia il Monastero grande, per la vastità e magnificenza delle sue fabbriche, j— Venne fondato dal potentissimo conte Guglielmo Peralta nel 1370 e dotato di vaste possessioni; talché era il più ricco monastero di Sciacca. Possiede tuttavia due spine della Corona di N. S. G. C. in un prezioso reliquiario, magnifici abiti pel culto, in velluto di seta, adorni di ricche guarnizioni, di innumerevoli perle e pietre preziose e altri importanti arredi sacri che si espongono per la festività delle Sante Spine. Il tempio è magnifico, tutto ad oro e adorno di rari marmi. Possiede alcuni quadri importanti tra i quali una Sacra Famiglia d'ignoto autore, segnata con l'anno 1628, un San Giuseppe, con Gesù Bambino del secolo XVI, Santa Geltrude del prof. Carta, San Giuseppe morente, San Benedetto che rovescia gli idoli di monte Cassino, una Sacra Famiglia, una Santa Scolastica e il Martìrio di S. Eufemia, tutti di Gaspare Testone da Sciacca, uno dei primi maestri del famoso pittore Mariano Bossi.
   Chiesa di San Michele. — Di notevole architettura a tre navate, venne ricostruita nel secolo XVII con l'eredità di scudi 15,000 disposti a tale scopo da Natale Amodeo, poiché la antica chiesa omonima fabbricata dal suddetto conte Peralta, verso il 1399, era già cadente. Nel prospetto del tempio vi ha una bella statua marmorea ù