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l'arte Quinta — Italia Insulare
Sant'Agostino, da cui si gode una stupenda veduta del monte Gronio, fiancheggiata da nuovi palazzi da un lato e dal magnifico Giardino pubblico dall'altro.
11 Giardino pubblico è degno di speciale menzione per la posizione ridente e incantevole in cui è posto, per la lussureggiante vegetazione tropicale delle stupende e variate specie di palme, di banani, di arevoearie, di cedri, di ficus ed altre varietà di piante pregiate che fiancheggiano le aiuole rivestite da vistosi ed olezzanti fiori e ombreggiano gli ampii e graziosi viali.
Dalla spianata di questo giardino si godo una vista incantevole e meravigliosa. Verso nord s'ergono maestosi ed imponenti i due castelli Perollo e Luna e la cinta delle antiche mura; a est l'occhio scopre da una parte il monastero delle Giummarc dalle mura merlate e dall'architettura arabo-normanna (fig. 97); più in quale chiese di S. Giorgio dei Genovesi e di S. Francesco di Assisi, quest'ultima di architettura medioevale, e fa di sfondo a questo panorama il famoso e poetico monte Cranio con le sue erte, spianate e valli circostanti, colla variata vegetazione, disseminate di ville e di casolari sino al lontano capo Bianco ; a sud, l'ampia distesa del suo golfo e la riviera frastagliata, da cui l'occhio scopre sulle sue rive le torri merlate costruite al tempo dell'incursione dei pirati; più in qua l'esteso e stupendo altipiano di Gammordino che si erge a picco sul mare. Dall'ampio contrafforte di Camniordino distaccandosi una rupe a forma di coda, come grandiosa scalinata va digradando verso il mare e va a formare un'incantevole insenatura detta la Conca della regina, forse perchè quivi veniva a bagnarsi la normanna Giulietta signora di Sciacca. Quei contrafforte è forato in basso come da un tunnel che unisce le due rive, e ne accresce la bellezza, dando l'illusione, vista da San Paolo, del famoso bagno di Diana presso Sorrento. In questa insenatura, dalle onde si ergono maestose due rocce, una delle quali, la rocca di Sant'Ermes, è avvolta in una aureola di poesia, di storia, di leggenda, perchè quivi veniva a rifugiarsi profuga, ardente di amore, Giulietta di Hauteville, unitamente all'innamorato Roberto Zamparrone, conte di Loretello. Poco d'appresso si erge la roccia di San Paolo, dove osservansi tuttora i locali del cimitero ebraico, le fosso frumentaric del rinomato caricatore e una antica scaletta che scende sul mare (1).
In Sciacca si ammirano diverse chiese monumentali, sia per l'antichità, sia per l'architettura e per gli oggetti d'arte che contengono ; tra le quali meritano speciale menzione le seguenti :
Chiesa di Santa Margherita. — Venne fon- Nell'interno s'ammirano gli affreschi di Giovanni
data nel secolo XIV dall'infantcssa Eleonora di rortalumi, l'Invenzione di Santo Stefano di Mi-
Aragona, moglie del conte Guglielmo Peralta. È chele Blasco ed altri quadri di diversi autori;
notevole por la sua sontuosa e speciale archi- nonché una interessante tribuna di inarmo del
lettura; va ornata di una bellissima porta laterale in marmo bianco, molto lavorata, del Rinascimento, ed erroneamente attribuita al Gagini, e di un'altra ad arco acuto in pietra arenarea, simile a quella bellissima del secolo XV che decora l'ingresso dell'attiguo ospedale vecchio, fondato dal ricco mercante catalano Antonio Pardo.
secolo XVII ed una tavola del secolo XIII rappresentante il Crocifisso, con intagli a rilievo.
Chiesa del Carmine. — Di squisita nrc.hit.el-tura; vi si ammira nel prospetto una bella finestra a rosa, m tufo, con raggi a rabesco, propria dello stile lombardo, unico avanzo visibile della magnifica chiesa dedicata dal conte Ruggero al
(1) Quel seno è addirittura incantevole e va giustamente celebrato sulle guide inglesi, tedesche e francesi, nelle quali si decanta la Coda della volpe e gli scogli di Sant'Ermes e di San Paolo. I Saccesi dovrebbero conservare religiosamente quell'insenatura nello stato attuale, perchè un giorno sarà fonte di guadagni sia per l'ammirevole bellezza e la fama storica, come per i magnifici stabilimenti balneari ed alberghi che potranno sorgere sulla spianata di Cammordino, che per un'ampia gradinata incavata nella Coda della volpe immetterebbe sul mare.