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l'arte Quinta — Italia Insulare
Fig. 94. — Rovine di Selinunte : Minerva e Tempio di Apollo (da fotografìa di Somaier).
e la sua caduta avvenne in direzione da sud a nord. Esistono ancora 19 colonne ed altri ruderi di codesto tempio che era un periptermexastilo con compiuto circuito colonnare di 4G colonne, G nei lati minori e 17 nei longitudinali (cosa insolita) con 1G scanalature ed alcune monolitiche e le rimanenti di tufo calcareo estratto dalle cave del Fondo di Barone, un'ora a nord della città. Le inetope ai due lati minori erano in rilievo e i precitati architetti inglesi, Angeli ed Harris, ne scoprirono, nel 1882, tre in marmo rappresentanti: Ercole e i Ciclopi, Perseo e Medusa e una Quadriga in forme antiche ed assai primitive, ora nel museo di Palermo.
A 24 metri a nord le rovine del Tempio D, costruzione dorica anch'essa e pre-classica, del tempo della fondazione di Selino nel 628 av. G. Non esistono più che 17 colonne e pochi ruderi di codesto tempio periptero-exastilo con 34 colonne e sacro probabilmente a Minerva (fig. 94).
Fra le altre rovine di Selinunte sono ancora da citare le mura dell'Acropoli (fig.95) in massi di calcare conchiglifero senza cemento e di una spessezza di in. 2.40 sino a m. 2.76. L'intiera area della collina entro le mura è sparsa di ruderi di antiche abitazioni coperti in parte di arena e in parte di erbe parassitarie. A nord dell'Acropoli