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l'arte Quinta — Italia Insulare
Si arriva in prima alla collina orientale con gli avanzi dei tempii E, F, G e, traversando quindi il ftumicello al basso, si arriva in 20 mintiti alla collina occidentale con la dimora del Custode, delle Guardie delle antichità, la Casa dei viaggiatori (in cui è mal dormire la state per la malaria) e coi tempii A, B, G, D, gli avanzi dell'acropoli e del teatro
I tempii sulla collina orientale stanno più lungi dal mare che quelli sull'occidentale e si seguono parallelamente da sud a nord, tutti tre con la facciata a est. 11 più meridionale è il
Tempio E (Ileraion) appartenente all'ultimo sviluppo dell'antico stile dorico (seconda metà del V secolo). I suoi avanzi formano il più bel gruppo fra le rovine
Fig. 93. — Pianta di Selinunte.
A, C, D. Templi nelVintemo della città — 13. Tempietto parimente nella città — E, F, G. Templi maggiori edificati fuori la città — H, M. Avanzi di edifizì fuori le mura — N. Fiume Selinunte, ora detto Madiuni,
selinuntine; è un Exastilo-periptero circondato da 38 colonne, G nei lati piccoli e 15 nei longitudinali, comprese le colonne angolari. All'angolo sud-est tre colonne stanno ancor ritte in parte, tutte le altre sono rovesciate parte dentro e parte fuori. Godeste colonne hanno 20 scanalature ed erano rivestite di uno stucco bianco e fine e dipinte. Dieci tronchi di colonne stanno ancora al loro posto; i capitelli sono meno sporgenti che quelli dei tempii antichi e la linea esterna dell'echino, od ovolo, è già simile a quella del Partenone. Della Cella esistono ancora avanzi notevoli; le due sezioni esterne (pronao e portico) avevano colonne fra le ante o stipiti, Il tempio era riccamente colorito nei membri architettonici.
Dalle rovine di questo tempio il Cavallari estrasse nel 1831 cinque bellissime metope (Ercole ed Amazone, Giunone e Giove, Diana ed Atteone, Apollo e Dafne, Minerva e il Gigante) ora tutte nel museo di Palermo. Esse ornavano il fregio del postico e del pronao ed appartengono ad un'epoca dell'arte già prossima a Fidia. Secondo un'iscrizione votiva, rinvenuta in prossimità di un altare, il tempio era sacro ad Hera o Giunone.