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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   ed ha edifìzi mcdioevali degni di nota, come attestano le due annesse illustrazioni (figg. 91-92). Molte chiese ed ex-conventi In vicinanza è il luogo in cui nacque Santa Rosalia, con santuario assai frequentato. Ginnasio, Comizio agrario, Teatro, Casino, Società operaia, Ospedale e tre Opere pie.
   Il bilancio preventivo del Comune di Bivona per il 1889 era il seguente:
   Attivo
   Entrate ordinarie.......L. 46,824
   Id. straordinarie......» 23,608
   Differenza attiva dei residui ...» 128 Partite di giro e contabilità speciali . » 7,576
   Totale L, 78,136
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . . L. 38,24!)
   Id. straordinarie . . » 27,872
   Partite di giro e contabilità speciali . » 7,576
   Spese facoltativo.......» 4,439
   Totale L. 78,136
   Germi storici. — Bivona, detta anticamente Tppone o Jpponio, fu da alcuni erroneamente confusa con l'antica colonia romana nel Bruzio, la Vibona Valentia di Calabria che credesi oggi Monteleone. La Bivona di Sicilia di cui trattasi ora fu fondata da Gelone quasi a trofeo della sua strepitosa vittoria sui Cartaginesi presso il fiume Imera. Afferma Ateneo che il suo fondatore la chiamava figuratamente il Corno di Amaltea pei giardini deliziosi e le amene praterie ond'era circondata. E anche al presente amene e feraci sono le campagne di Bivona. Di essa è fatta menzione in un diploma di Guglielmo III e stette per lungo tempo sotto il giogo del feudalismo, Giovanni Corrado d'Auria vi edificò un castello magnifico che venne smantellato, per quel che se ne dice, quando i Bivonesi, ribellatisi ai signori di Luna, furono di bel nuovo sottomessi. Pietro di Luna, regnando Carlo V, fu chiamato duca di Bivona e in seguito l'ebbe, nel 1736, con titolo di ducato, la famiglia Ferrandina.
   Uomini illustri. — Diede i natali a Giuseppe e Vincenzo Romano, uno poeta e filosofo, l'altro lodato oratore.
   Coli, elett. Bivona — I)ioc. Girgenti — P- T.
   Alessandria della Rocca (5797 ab.). — In alto colle, tra il ruscello di Santo Stefano e quello di San Biasio, a 18 chilometri dal mare e a 5 da Bivona, Grani, olii, vini, frutta, moltissimi mandorli. Questo Comune fu teatro di speciali disordini in occasione dell'epidemia colerica sviluppatasi nella provincia di Palermo nel settembre 1885. La popolazione si sollevò a mano armata, volendo chiudere il Comune ed il circondario con un cordone sanitario. Fu devastata la caserma dei carabinieri e vennero imprigionati i rappresentanti della forza ; sì dovettero in seguito spedire truppe per ristabilire nel luogo l'autorità del Governo.
   Coti, elett. Bivona — Dioc. Girgenti — P3 T.
   Giancìana (5735 ab.) — In bella e salubre situazione, con suolo fertilissimo, non guari lungi dal fiume Platani e a 12 chilometri da Bivona. Grano, vino, olio e mandorle in grande abbondanza di cui si fa esportazione. Miniera di zolfo che produce 8800 tonnellate annue di zolfo greggio di calcarone.
   Cenni storici. — Fu già un feudo della famiglia Grifeo.
   Coli, elett. Bivona — Dioc. Girgenti — P3 T.
   Santo Stefano Qnisquina (6315 ab.). — A 5 chilometri da Bivona, in territorio fertile, provvisto d'acqua eccellente, con orizzonti vasti che permettono la vista di Pantelleria, dell'Etna e di Girgenti, ma povero d'industrie, di commerci e d'iniziativa. I contadini son laboriosissimi, ma accasciati e sfruttati dal sistema feudale che li governa. Molti giardini d'aranci e quasi tutti i frutti dei climi temperati c caldi. Abbondanza di pistacchi. Nelle vicinanze è un laghetto detto del Pantano. La chiesa principale del Comune è bellissima; molto elegante la Fontana del Castello.